Cronaca / Circondario
Venerdì 16 Agosto 2019
Malgrate, incidente davanti alla rotatoria
«La nuova viabilità non funziona»
A Ferragosto lo scontro tra auto e moto davanti all’Obi è stato occasione di polemica
La minoranza: «Ennesima dimostrazione del pericolo, i due semafori peggiorano la situazione»
L’incidente di Ferragosto alla rotatoria sulla Milano-Lecco, davanti al centro commerciale “Obi”, ha gettato altra benzina sul fuoco delle polemiche, innescate ormai da settimane dalla riorganizzazione voluta dal Comune, che include semafori, sia in quel punto, sia davanti al distributore, peraltro programmati diversamente.
Coinvolta una 56enne
L’incidente – uno scontro tra auto e moto - è avvenuto l’altro giorno in tarda mattinata: una 56enne malgratese, in scooter, stava svoltando verso il rione Gaggio, sul ponticello; è stata urtata da un’auto che proveniva da Valmadrera, riportando la frattura della clavicola. Secondo la ricostruzione della polizia sovraccomunale, l’impatto è avvenuto a velocità moderata: la macchina era appena ripartita dopo avere dato la precedenza a un’altra moto, ma senza accorgersi di quella che sopraggiungeva.
«È l’ennesima dimostrazione – per il consigliere di “Obiettivo Persona” Francantonio Corti – che quella rotonda è un pericolo pubblico; ora, l’amministrazione comunale ha peggiorato le cose».
È noto che “Obiettivo Persona” intende intraprendere a breve le procedure per referendum – appoggiata dall’altro gruppo di minoranza consiliare, “Malgrate più” – per l’annullamento dei provvedimenti: «La gestione dei due nuovi semafori – afferma Corti – si aggiunge alla già contestata scelta di indirizzare tutto il traffico in uscita dal centro di Malgrate, proprio sulla rotatoria dell’Obi: una decisione insensata, che incrementerà l’afflusso in un punto delicatissimo: lo si vedrà già tra pochi giorni, alla ripresa di tutte le attività e delle scuole».
Sui social, sono all’ordine del giorno le segnalazioni di «pericolo» per «una rotonda che è, in realtà, una roulette russa» e le invocazioni, soprattutto dei residenti del Gaggio, «affinché il Comune faccia qualcosa».
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