Cronaca / Circondario
Venerdì 05 Aprile 2019
Malgrate, giardini da sistemare e da... unire. Si partirà con l’area verde del Gaggio
Un progetto complessivo di circa 400mila euro. Al lavoro un pool di esperti
L’intenzione è quella di riuscire a collegare anche le zona della Posta e di via Stabilini
Si comincerà dalla riqualificazione dei giardinetti del rione Gaggio; la previsione, nel complesso, è di spendere 400mila euro, per realizzare l’intero progetto che includerà poi anche le aree verdi del centro, tra via Stabilini e la zona della Posta. La novità è il collegamento tra loro: secondo il sindaco, Flavio Polano, «non potrà avvenire in altro modo, se non con un ponte», mentre i progettisti stanno studiando svariate ipotesi. Al lavoro c’è un pool nel quale figura anche l’architetto Stefano Santambrogio, già padre del lungolago di Malgrate
Ora, naturalmente, l’amministrazione comunale si augura che il professionista concederà alla collettività un bis di elegante creatività, risolvendo il problema dei fazzoletti di verde situati vicini in linea d’aria, ma divisi dalla viabilità principale del centro storico, sulla quale si affacciano da lati diversi.
È «una frattura che – secondo la responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Roberta Fumelli – purtroppo resta» e che i progettisti avranno, appunto, il compito di aggirare, o fisicamente o idealmente «immaginando un unico percorso che – anticipa la Fumelli – partirà ancora più indietro, dal parco intercomunale del Rio Torto, per ricongiungersi ai giardini di via Stabilini e proseguire oltre, fino all’area di via San Leonardo. Nel pool sono incluse varie figure, tra cui anche il geologo. Ci siamo già incontrati, per iniziare a mettere sul piatto le linee principali, che poi vedremo come verranno tradotte in idee progettuali dai professionisti incaricati». «La progettazione definitiva ed esecutiva è già interamente finanziata; non lo è la direzione dei lavori, in quanto soltanto i giardini di via Gaggio sono pronti per il cantiere, mentre per gli altri, situati nel centro, ci vorrà più tempo».
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