Malgrate, disagi per i lavori del teleriscaldamento. Il sindaco: «Situazione ereditata»

«Sarebbe troppo facile chiedere scusa o ancora più facile non metterci la faccia»: il sindaco, Michele Peccati, risponde sulle lamentele dei residenti al Gaggio, dove sono in atto gli scavi per il teleriscaldamento obbligando i residenti a entrare e uscire dal rione pressoché solo attraverso il passaggio a livello: quindi, la gran parte di loro deve dirigersi fino al ponte Kennedy di Lecco, poi tornare indietro e raggiungere le proprie destinazioni, come la scuola materna dei figli o i negozi e i servizi di Malgrate centro; lo stesso vale per i fornitori delle attività del Gaggio, per i residenti che vanno e vengono dal lavoro e per i corrieri, alcuni dei quali talvolta tagliano contromano.

Dichiara il sindaco: «Per noi, sarebbe semplice addossare la colpa all’amministrazione precedente, ma la realtà è diversa. Il teleriscaldamento è ritenuto una soluzione green da una “intellighenzia” superiore al Comune di Malgrate. Dunque, ciò che noi dobbiamo fare è attivarlo e, per questo, bisogna scavare: attualmente al Gaggio, ma poi a Fabusa, con disagi che sono e saranno sotto gli occhi di tutti, ma certo non derivano da un colpo di testa dell’amministrazione o della polizia locale». Anzi, da oggi un ulteriore cantiere si aggiunge, stavolta a Valmadrera (già coinvolta in passato): qui lo scenario sarà, fino al 5 agosto, l’incrocio tra il centralissimo viale XXV Aprile, via Trieste e via Molini, con conseguente istituzione del senso unico in viale XXV Aprile in direzione di viale Promessi sposi, dal numero 22 all’incrocio con via Trieste, dove vigerà obbligo di svolta a sinistra mentre da via Molini la svolta obbligatoria sarà a destra. I disagi si preannunciano, dunque, anche a Valmadrera, mentre a Malgrate il sindaco Peccati riprende: «Noi, benché abbiamo ereditato la decisione del teleriscaldamento e siamo in carica da pochi giorni, ci stiamo mettendo l’anima. Di certo, se non fosse stato indispensabile, non avremmo sottoposto la popolazione a questa situazione che, comunque, terminerà a fine mese».

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