Cronaca / Circondario
Giovedì 20 Settembre 2018
Malgrate dice sì al Teleriscaldamento
La centrale via da Valmadrera?
Approvata la convenzione con i comuni e Silea con l’astensione della minoranza Nessun costo per gli enti, uso di fonti rinnovabili e non fossili, il forno potrebbe restare fuori
La bozza della convenzione con Lecco, Valmadrera e Silea per il teleriscaldamento è stata approvata l’altra sera dal consiglio comunale, con la sola astensione della minoranza, ma senza particolari argomentazioni. Anzi, i commenti dell’opposizione, di centrodestra, sono stati pressoché zero, mentre un paio di quesiti sono stati sollevati dall’interno della maggioranza stessa, di centrosinistra, da parte del consigliere Roberto Rauti che ha obiettato sulla necessità di individuare proprio Silea quale «stazione unica appaltante», cioè l’ente che seguirà l’intera procedura del project-financing.
Com’è noto, dopo l’ultima presa di posizione dell’assemblea dei sindaci, non sono più i Comuni, né la società stessa che gestisce i rifiuti della provincia, a dover finanziare l’impianto, bensì verrà individuato un partner privato, che fornirà il progetto e lo realizzerà, «a costo zero per i Comuni», come ribadito anche l’altra sera dal sindaco, Flavio Polano. Quest’ultimo ha aggiunto la novità principale, cioè la «possibilità – rimasta finora sullo sfondo – che la centrale termica del teleriscaldamento venga situata da tutt’altra parte rispetto al forno inceneritore». Da qui l’interrogativo di Rauti, sul motivo del coinvolgimento così centrale di Silea in un iter dai contorni potenzialmente molto diversi rispetto allo scenario di partenza.
Il sindaco e l’assessore ai Lavori pubblici, Innocente Vassena, hanno riassunto le evoluzioni: «Il bando per il project-financing sarà europeo; la tecnologia proposta dovrà essere ecocompatibile; le fonti proposte per alimentare il teleriscaldamento dovranno essere rinnovabili e non fossili; l’impianto dovrà essere progettato senza fare affidamento in alcun modo sul termovalorizzatore: dovrà poter funzionare a prescindere dal forno, con passaggio quasi automatico all’alimentazione alternativa. Tutto ciò nonostante nelle assemblee dei sindaci fosse sempre emersa la necessità di sfruttare il calore prodotto dalla combustione dei rifiuti». Questa era una condizione prevista inoltre dalla Regione per rilasciare l’autorizzazione ambientale integrata necessaria al funzionamento del forno. «Con l’evoluzione verso le tecnologie ecocompatibili – ha osservato Polano – la centrale potrebbe essere collocata anche da tutt’altra parte rispetto a Silea, cioè più vicina ai maggiori utenti finali». L’assessore al Bilancio, Elisa Corti, ha riassunto gli aspetti economico-finanziari, tra cui il fatto che «i Comuni beneficeranno di un contributo annuo per l’uso del suolo da parte del gestore della rete, il cui corrispettivo proverrà dalla cessione del calore: l’intera operazione sarà a costo zero per le amministrazioni».
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