Escalation senza fine per la tassa di soggiorno che a Malgrate sta per aumentare ancora: cambiata l’amministrazione comunale, non si registra dunque un’inversione di tendenza, in questo campo, rispetto alla precedente. A partire dal prossimo gennaio, così, un ulteriore aumento ci sarà e sarà di 1 euro: scatterà sulla case-vacanza. In questo modo, per tale categoria la tassa raddoppia, in quanto attualmente è di 1 euro: da gennaio, sale appunto a 2 euro. «Il turismo - commenta l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Peccati - richiede servizi a supporto e mantenere determinati standard costa».
Il Comune, col sindaco Polano, aveva già puntato sull’aumento della tassa di soggiorno per il 2024: già così, per quest’anno, l’introito nelle pubbliche casse è statostimato - in attesa della conferma, a dicembre - in aumento di 50.000 euro rispetto all’anno precedente. La tassa di soggiorno determinava in precedenza un gettito di 40mila euro l’anno, ma il dato non teneva conto neppure dell’hotel Promessi Sposi, che ha riaperto (ampliato in modo significativo) andando a regime proprio nel 2024. Nel 2023 la tassa di soggiorno a Malgrate ammontava a 2 euro al giorno a persona, per ciascun pernottamento in strutture a quattro stelle o più; passò, da gennaio 2024, a 3 euro e questa non verrà ritoccata. Nel 2023 la tariffa era di un euro in tutte le altre strutture alberghiere e nelle residenze turistico-alberghiere, (così come classificate dalla legge 15 del 2007): qui si è passati nel 2024 a tariffe di 2 euro tra una stella e tre stelle, e tariffe di 3 euro per le quattro stelle anche turistico-alberghiere: nel 2025 tutte queste tariffe, modificate nel 2024, rimarranno invariate.
Cambia e sale da un euro a 2, dal prossimo gennaio, la tassa per gli alloggi in affitto, la case vacanze, gli affittacamere, i bed&breakfast. Sono - e resteranno - esenti ovunque gli ospiti fino ai 14 anni di età; inoltre, coloro che assistono degenti in ospedale o strutture accreditate, a Malgrate o nei comuni limitrofi fino a un raggio di 10 chilometri. A Malgrate la tassa di soggiorno, istituita nel 2015, veniva applicata inizialmente al 50% sempre nel periodo da novembre a marzo, ritenendo che questa fosse “bassa stagione” nel Lecchese; un adeguamento successivo ha fatto sì che, invece, dal primo gennaio 2020, la tariffa divenisse piena, 365 giorno all’anno. All’esordio dell’imposta, l’opposizione politica - che oggi al governo di Malgrate - aveva gridato allo scandalo «per il segnale, potenzialmente disincentivante, rivolto al settore turistico dal Comune», ma lo scorso anno aveva poi iniziato a tifare per i «controlli, affinché i conti tornino».
Malgrate è il solo comune tra quelli limitrofi (con cui fa squadra, per esempio, per la polizia locale e quindi il controllo del territorio) dove la tassa di soggiorno trova applicazione. Da Valmadrera, l’assessore al Turismo, Raffaella Brioni, fa però sapere: «Come amministrazione, stiamo valutando di introdurre la tassa anche a Valmadrera e, pertanto, di procedere anzitutto con l’elaborazione dello specifico regolamento». È quasi sulla stessa lunghezza d’onda Civate, il cui sindaco, Angelo Isella, informa: «La tassa da noi ancora non c’è, ma stiamo valutando esperienze di altri comuni, per decidere se introdurla».
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