Malgrate: assalto al lungolago

Perché macinare chilometri, quando il refrigerio si può trovare a un passo? Evidentemente, il lungolago di Malgrate ha davvero qualcosa di irresistibile: non c’è vigilanza che tenga, per chi è accaldato o desideroso di tintarella.

Sabato il richiamo è stato ancora una volta prepotente e, fin dal primo pomeriggio, le aiuole vista lago del centro storico sono state prese d’assalto. Neanche a parlare, poi, della piccola spiaggia legale, dove - secondo i campionamenti anche del 6 agosto effettuati da Ats - è possibile fare il bagno: ieri si è presentata strapiena, con tanto di ombrelloni. Tutti in costume, dunque, sia in spiaggia, sia lungo la passeggiata dove i bagnanti si sono adagiati tranquillamente sugli asciugamani; qui - per giunta - non è mancata la gente in acqua nonostante, appunto, la balneazione sia ammessa solo nell’altro specifico settore. Su quelle che dovrebbero essere le aiuole non calpestabili si sono accomodate persone di ogni età, attrezzate di salviettone. Al confronto, il vicino pratone di Parè ieri sembrava la classica isola deserta: pochissimi, infatti, lo hanno scelto benché a Valmadrera ci sia molto spazio a uso libero, con comodi parcheggi. La ressa, invece, si è creata a Malgrate nella spiaggia urbana e, appunto, sul lungolago in genere dove scarsissimi sono i posti auto e moltissimi i divieti.

Per il consigliere comunale di Malgrate Francantonio Corti, «rispetto agli anni scorsi, tuttavia, riscontriamo già molta più quiete e pulizia; la presenza assidua dell’amministrazione comunale e della polizia locale fa sì che, a paragone con prima, non si assista più ai pediluvi nella fontana, né vediamo trasformare le aiuole in campi da calcetto. L’intervento della vigilanza - rammenta Corti -è previsto, per contrastare il disturbo della quiete, i comportamenti contrari al decoro o che possono estremizzarsi in danneggiamenti dell’arredo urbano e pericolo per l’incolumità, tra cui i tuffi o altre violazioni delle regole. La stagione, d’altronde - riconosce Corti - è quella che è, con picchi di caldo elevati. Passo dopo passo, stiamo portando avanti la nostra azione dissuasiva; sull’altro piatto della bilancia c’è sicuramente il delinearsi di un turismo “mordi e fuggi” molto accentuato. A fronte delle direttive che stiamo dando e delle dovute attenzioni agli atteggiamenti non conformi, notiamo comunque che la gente ora sta rientrando nei limiti della decenza».

Non è comunque finita qui: domenica, anzi, l’assalto al lungolago rischia di farsi ancora più massiccio, con la giornata festiva e un numero probabilmente maggiore di persone invogliate a cercare relax a un passo da casa anziché finire ugualmente nella calca, però a decine di chilometri di distanza e col rischio di immancabili, estenuanti code al rientro.

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