Cronaca / Circondario
Venerdì 24 Marzo 2017
Leonardo ispirato da Civate?
Un convegno tra le polemiche
Il Comune organizza per il primo aprile un dibattito che fa discutere
Nell’”Ultima cena” compare davvero il monastero di San Calocero?
L’antico monastero di San Calocero, ora casa di riposo, ha davvero offerto a Leonardo Da Vinci lo sfondo della celeberrima “Ultima cena”? Su questa, e altre nuove, affascinanti ipotesi, il Comune organizza un convegno.
Se volete sapere come e quando il genio rinascimentale calcò i vicoli di Civate, l’appuntamento è il primo aprile, dalle 9.30 proprio lì, nella “Casa del cieco” dove, guardando dalle finestre, egli si sarebbe ispirato al lago d’Annone.
«Il convegno si prefigge di esplorare le ipotesi e – aggiunge l’assessore comunale alla Cultura, Angelo Isella – si arricchirà di visite guidate, anche al monastero stesso. Nel corso del dibattito, illustreranno le tesi Roberto De Capitani, Stefano Morganti, Carlo Castagna, Dario Monti, Laura Malinverni». Il coordinamento sarà affidato a Roberto Serafin. Premette, Isella: «Sappiamo che Leonardo non ha mai citato espressamente Civate, o Clivate, negli scarni appunti di viaggio che ci sono pervenuti. Ha tramandato però il disegno dei laghi Eupilei ritratti dal monte Barro, disegni delle montagne dietro a Lecco osservati dal monte San Genesio e, negli sfondi di altre sue opere, ha inserito (certamente non per caso) alcuni elementi che riconducono a queste zone».
Leonardo Da Vinci aveva un legame speciale, anche affettivo, con la zona: il suo allievo prediletto era Marco, da Oggiono. La scorsa estate, il fulmine a ciel sereno: gli studiosi del network di arte “VieStoriche” hanno ripercorso i passi del genio fino ad arrivare proprio qui, a Civate, seguendo gli indizi contenuti nell’ambientazione dell’”Ultima cena”; fingendosi turisti, hanno visitato l’antico refettorio del monastero medievale di San Calocero, giungendo alla sorprendente conclusione che, se confermata, aggiungerebbe un gioiello – e tra i più preziosi – al già ricco scrigno di Civate, che annovera la basilica romanica di San Pietro al monte.
C’è, però, anche chi dice no: nell’imminenza del convegno, Riccardo Magnani, ha diffuso una nota per affermare che «Leonardo rappresenta per il nostro territorio un preziosissimo contributo, in termini turistici, culturali e di prestigio internazionale, a condizione che venga trattato con rispetto, e non maneggiato impropriamente come elemento di speculazione campanilistica
Tra i relatori, Dario Monti gli replica: «Solo durante il convegno verranno rese note tutte le motivazioni che ci hanno portato ad individuare Civate e, qui, organizzare l’evento». Aggiunge il sindaco, Baldassare Mauri: «Abbiamo pensato di approfondire proprio con un convegno la possibilità che Leonardo abbia soggiornato nel monastero di Civate: noi non abbiamo tesi preconcette».
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