Legambiente, Casatenovo Comune riciclone

Raggiunto l’85,7% di raccolta differenziata, con un dato di appena 65 chilogrammi per abitante all’anno di rifiuto indifferenziato

Casatenovo è l’unico paese popoloso della Provincia di Lecco a essere stato premiato da Legambiente come Comune Riciclone per i risultati ottenuti nella raccolta rifiuti. Nella classifica non c’è Lecco, non c’è Merate, ma neppure Calolziocorte o Valmadrera, per non parlare di Mandello o Oggiono. «Casatenovo si distingue come esempio virtuoso di sostenibilità ambientale, ottenendo anche per il 2024 il prestigioso titolo di Comune riciclone insieme ad altri 16 Comuni della Provincia di Lecco. Questo importante riconoscimento è basato sui risultati raggiunti nel 2023 e testimonia l’impegno di cittadini e aziende di Casatenovo verso una gestione responsabile del ciclo dei rifiuti», spiega Benedetta Villa, consigliere delegata all’educazione ambientale.

Comuni Ricicloni è una importante iniziativa nazionale di Legambiente, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, che ogni anno premia le realtà locali più virtuose nella gestione dei rifiuti. Per accedere alla graduatoria dei Comuni Ricicloni, è necessario rispettare requisiti stringenti: superare il 65% di raccolta differenziata e limitare il conferimento di rifiuto secco non riciclabile a un massimo di 75 chilogrammi per abitante all’anno. «Casatenovo ha superato brillantemente questi standard, raggiungendo l’85,7% di raccolta differenziata e registrando un dato di appena 65 chilogrammi per abitante all’anno di rifiuto indifferenziato», aggiunge ancora Villa.

«Un risultato che inserisce di nuovo Casatenovo tra i Comuni Rifiuti Free, confermando l’efficacia delle politiche ambientali adottate e del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti. Ringraziamo i cittadini e le aziende di Casatenovo, che ogni giorno dimostrano grande attenzione e responsabilità, differenziando con attenzione i rifiuti prodotti». Il calo della produzione di rifiuti indifferenziati è da attribuire principalmente all’introduzione del cosiddetto sacco rosso che a Casatenovo era stata abbastanza problematica, quanto meno nelle prime settimane, con varie multe elevate per errate esposizioni, ma aveva portato anche alla scoperta di evasori della Tari, la tassa rifiuti. Si trattava di abitazioni e famiglie, non attività lavorative o, come vengono definite nel gergo tecnico “utenze non domestiche”. Il Comune in un solo anno aveva recuperato ben 43 mila euro di Tari non pagata in precedenza, dovuta praticamente da unità abitative non registrate, visto che il pagamento della tassa è basato proprio sulla presenza di un’abitazione, sulla numerosità del nucleo familiare e sulla metratura della casa.

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