Cronaca / Circondario
Sabato 20 Giugno 2020
Lecco. «Paghiamo i problemi
del settore auto»
Fernando Battazza guida la ditta di trasporti: «Non vediamo nessuna ripresa del metalmeccanico, abbiamo una decina di addetti in cassa e altri in ferie»
Nessun boom di ordini né tantomeno il bisogno di dover negoziare, fra imprese e sindacati, la necessità di rinunciare alle ferie d’agosto per rimanere a lavorare in fabbrica.
Il lavoro non c’è e la fase due del dopo emergenza Covid è ripartita deludendo gli ottimisti, convinti che la crisi di offerta che aveva caratterizzato il lockdown sarebbe stata cancellata dalla riapertura delle attività.
Al contrario, si è fatalmente trasformata in crisi di domanda, fra imprese fiaccate dal crollo dei fatturati e in crisi di liquidità, lavoratori a tempo determinato che non si sono visti rinnovare i contratti e cassintegrati che da tre mesi non ricevono il sussidio per ragioni che a Lecco sono in via di chiarimento fra Inps e sindacati.
Non per tutti è così. C’è anche chi, nei settori essenziali, ha salvato ordini e fatturati, ma la situazione media che ci viene riferita da imprese, associazioni di categoria e sindacati rimane negativa e caratterizzata da un mercato che non dà segnali significativi di risveglio.
Un osservatorio particolare sull’andamento degli ordini per le imprese manifatturiere impegnate sul mercato nazionale e all’estero arriva dal mondo dei trasportatori e degli spedizionieri.
Fernando Battazza, proprietario di un marchio storico del settore, Autotrasporti Battazza Spa di Olginate, con i suoi 100 dipendenti ha un’attività strettamente legata alle imprese siderurgiche e ci dice che «le nostre imprese clienti del territorio sono in forti difficoltà. Non hanno lavoro, e lo vediamo anche dalla nostra attività. Abbiamo ancora una decina di dipendenti in cassa integrazione e parecchi a casa in ferie. Stiamo lavorando al 50% della nostra capacità, con una flessione di fatturato intorno al 40%». Secondo Battazza non è in atto nessuna ripresa nel metalmeccanico lecchese, dal quale ci si aspettava una ripartenza sostenuta mentre invece «è stata lenta – aggiunge Battazza – e ora sta di nuovo regredendo. La sensazione, anche in base ai nostri fatturati, è che il nostro territorio stia pagando un prezzo altissimo alla crisi dell’automotive. Noi lavoriamo con le acciaierie per il trasporto di ferro e lamiere ed è evidente che tutto il settore sia in una fase molto restrittiva, dimostrata dalla mancata richiesta di trasporto. È pur vero – continua l’imprenditore – che ci sono settori che probabilmente vanno meglio, ma se a Lecco si ferma la siderurgia o la produzione di prodotti per l’automotive si ferma tutto».
Ora le attese sono quelle di un’apertura di mercato aiutata, nell’automotive, dalla nuova campagna di rottamazione annunciata dal Governo. «La realtà di oggi – conclude Battazza – è che al di là delle risorse che il Governo promette di mettere in campo resta una grande incertezza su come le imprese locali attraverseranno i prossimi mesi. Viviamo alla giornata, con l’inizio di settimana, il lunedì, senza ordini che poi si manifestano da un giorno all’altro nei giorni successivi. Non c’è più alcuna programmazione Ma vogliamo restare fiduciosi».
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