Cronaca / Circondario
Venerdì 10 Aprile 2020
Lecco. Larius al lavoro
«Impegnati nella sanificazione»
Castagna: «Abbiamo visto i tecnici russi con attrezzature simile alle nostre, vanno solo un po’ modificate»
LECCO
«Dopo aver visto i russi in azione a Bergamo sulla sanificazione con attrezzature uguali alle nostre salvo piccole modifiche, abbiamo chiesto il permesso di riaprire. Eravamo chiusi dopo il decreto di metà marzo, ma ora ci siamo rimessi al lavoro a ranghi ridotti sia per fare modifiche di gamma di sistemi per la sanificazione di ambienti sia per contattare la Protezione Civile e fare una donazione di attrezzature». A parlare è Antonio Castagna della Larius di Calolziocorte, azienda fondata 50 anni fa dai fratelli Domenico e Pierangelo Castagna e ora parte del Gruppo spagnolo Samoa.
Attiva nel settore della gestione fluidi e verniciatura, Larius ha una vasta gamma di attrezzature per lavaggi industriali. Il suo ambito è quello delle grandi superfici come caserme, ospedali, aeroporti e centri commerciali. Ora le ultime modifiche per intervenire nella sanificazione per il Covid-19 sono pronte con 15 sui 45 dipendenti lecchesi richiamati in servizio.
«Come tante altre aziende – afferma Castagna – anche noi dobbiamo reinventarci, consapevoli che il mercato non sarà più quello di prima. Certo, per noi si tratta di lavoro, ma siamo mossi anche dalla volontà di essere utili in un momento come questo e di aiutare la Protezione Civile, che comprensibile difficoltà non è facile riuscire a contattare in questi giorni, e altre parti impegnate in questa battaglia. Vorremmo mostrare alla Protezione Civile le nostre attrezzature e, visto che loro hanno personale capace di utilizzare le nostre applicazioni, fare una donazione».
Sul futuro dell’azienda, da un lato «possiamo contare sulla solidità finanziaria di un grande Gruppo industriale ma dall’altro – aggiunge – condividiamo le preoccupazioni di mercato che oggi tutti hanno. In questo mese i fatturati di tutti, a meno che non si produca gel sanificante, sono crollati e anche i nostri, visto che lavoriamo tanto sulle reti di impiantisti. Riprendere non sarà facile, ma nonostante tutto restiamo fiduciosi. Abbiamo una quota estero del 70%, il mercato è ampio e gli stranieri preferiscono comprare queste attrezzature dall’Italia».
Ora sta andando tutto a basso regime ma «si riesce comunque a guardare al futuro. Sui sistemi di sanificazione si stanno muovendo anche i nostri clienti della rete distributiva, è un mercato che non finirà con l’estate visto che certi protocolli saranno mantenuti.n M. Del.
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