
Cronaca / Circondario
Domenica 13 Aprile 2025
Lecco-Bergamo, raccolta firme e interrogazione per modificare il tracciato
Calolziocorte
Tentativo estremo del Comitato “Per una diversa Lecco-Bergamo” di ottenere una modifica al tracciato della variante San Girolamo.
«Subito dopo Pasqua – spiega Paolo Cola, presidente del gruppo, nato un paio di mesi fa e che ha già raggiunto i 200 iscritti – avvieremo una raccolta firme, con gazebi in strade e piazze di Calolziocorte e dintorni. L’obiettivo è raccoglierne almeno un migliaio. La petizione sarà inviata innanzitutto all’indirizzo di Regione Lombardia, che ha incaricato Anas di realizzare la nuova strada. Chiederemo di rivedere il progetto della Lecco-Bergamo nella parte relativa alla variante San Girolamo. Vorremmo fosse individuato un tracciato alternativo a quello attuale, che passa per la zona della stazione e che arriva in una zona sempre allagata. Requisito minimo: superare per intero l’abitato di Calolziocorte. Di fatto, il nuovo tracciato dovrebbe partire da Chiuso di Lecco e arrivare almeno all’altezza del ponte Cesare Cantù».
Per ottenere il maggior numero possibile di adesioni, il comitato sta già organizzando presìdi non solo a Calolziocorte, ma anche nei comuni limitrofi. Cola anticipa inoltre l’intenzione di promuovere ulteriori iniziative sul territorio, con incontri pubblici e momenti di confronto sull’opera infrastrutturale.
«Noi vorremmo una strada che costituisca davvero un collegamento tra Lecco e Bergamo. Oggi non è così: sono previsti solo spezzoni di strada. Non esiste un progetto generale. Per esempio, dopo Calolziocorte, a Cisano ci sono addirittura due alternative. Quale delle due è la Lecco-Bergamo? Quando fu costruita la statale 36, anche se a tratti, esisteva un progetto complessivo. In questo caso no. Forse il problema è che si tratta di un’arteria che dovrebbe collegare due province. Tuttavia, ora l’opera è di competenza regionale, con Anas incaricata della realizzazione e un commissario nominato dal governo per sovrintendere. In teoria, questo dovrebbe facilitare il coordinamento degli interventi».
Oltre alla petizione, a Calolziocorte si punta anche sull’appoggio della politica, per scongiurare un cantiere di almeno cinque anni nel cuore della città. Per questo, «insieme a due o tre forze politiche – anticipa Cola – stiamo preparando un’interrogazione che, come già avvenuto in Regione, sarà sottoposta alla commissione competente».
Dalla commissione, Cola e il comitato si aspettano risposte chiare sulle modalità di realizzazione della galleria, previste con scavi dal piano stradale: un intervento che rischia di avere conseguenze pesanti sull’intera città per un periodo prolungato. Il comitato vuole capire se questo tipo di scavo sia già stato adottato in altri centri abitati e con quali esiti.
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