Lecco-Bergamo: «Il progetto di fattibilità sarà pronto entro l’autunno»

Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi. La galleria San Gerolamo, ovvero il tunnel che dovrebbe collegare la frazione Chiuso di Lecco a Calolziocorte, è stata inserita nell’elenco delle opere “olimpiche”

Lecco

Il progetto di fattibilità tecnico – economica per il primo lotto della Lecco – Bergamo sarà pronto entro l’autunno. Lo ha annunciato l’assessore regionale alle infrastrutture Claudia Terzi a margine dell’incontro con istituzioni e associazioni datoriali svoltosi venerdì pomeriggio in Camera di Commercio.

«Subito dopo – ha spiegato Terzi – partirà la procedura di valutazione di impatto ambientale. A questo seguirà la gara per l’affidamento dell’appalto integrato, con una progettazione esecutiva stimata in sei mesi vista la complessità dell’opera. Infine, ci sarà la cantierizzazione. Regione si impegna a contenere i tempi dell’iter autorizzatorio affinché si possa partire con il cantiere il prima possibile». La galleria San Gerolamo, ovvero il tunnel che dovrebbe collegare la frazione Chiuso di Lecco a Calolziocorte, è stata inserita nell’elenco delle opere “olimpiche”. Secondo il cronoprogramma pubblicato sul sito della società Infrastrutture Milano – Cortina, i lavori partiranno nel marzo 2027 e si concluderanno nel luglio 2032. Come ricordato dal consigliere regionale del Pd Gian Mario Fragomeli, mancano all’incirca 94 milioni per completare la copertura dell’investimento necessario per il primo lotto, pari nel complesso a circa 253 milioni. Per il secondo lotto, quello che dovrebbe portare il traffico dal Lavello fino alla frazione di Sala e quindi al ponte Cesare Cantù, mancano circa 70 milioni, cifra che porta a 150 milioni il totale complessivo delle risorse da recuperare per riuscire a portare fuori il traffico dall’abitato di Calolziocorte. Proprio Fragomeli è stato il promotore dell’audizione prevista giovedì 27 marzo dalle 11 in commissione infrastrutture del consiglio regionale. In quell’occasione, oltre agli amministratori locali, interverranno anche i cittadini esponendo le loro preoccupazioni per le conseguenze che potrebbero avere i lavori tra espropri, edifici da abbattere e altri disagi. Oltre che agli abitanti di quell’area, costretti a convivere con un cantiere abbandonato a sé stesso dal 2018, nel corso degli anni la variante di San Gerolamo della Lecco – Bergamo ha creato difficoltà anche alla Provincia di Lecco, l’ente che per primo, nel 2011, aveva avviato l’iter per realizzare l’opera.

Un capitolo di questa intricata vicenda che, per altro, non si è ancora chiuso: la scorsa estate Villa Locatelli aveva fatto ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d’Appello che l’ha condannata a pagare un maxi – risarcimento danni da 8 milioni di euro alla Salc, l’impresa che vinse il primo appalto. Rimanendo in tema di infrastrutture, durante il tavolo di confronto in Camera di Commercio di venerdì si è discusso anche della lettera inviata a Regione un paio di settimane fa dalla Provincia di Lecco con le opere richieste dagli amministratori locali per migliorare la viabilità intorno a Lecco. «È un elenco corposo che pone degli obbiettivi sfidanti. Regione è al fianco del territorio nell’interlocuzione con gli enti statali per quanto riguarda la programmazione di simili interventi» ha commentato Terzi.

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