Lecco, in 19 comuni su 84 il tasso di natalità del 2021 era più alto del 2014

Solo quattro comuni superavano la media Ue: Bulciago, Cassina Valsassina, Cesana Brianza e Suello

In 19 comuni lecchesi su 84, il tasso di natalità nel 2021 era più alto del tasso di natalità nel 2014. È quanto emerge da un’analisi di fondazione Openpolis.

Per tasso di natalità si intende il rapporto tra il numero di nati vivi nell’anno e l’ammontare medio della popolazione. Ciò significa che nei comuni piccoli, un nato in più o in meno in un determinato anno modifica pesantemente questa statistica. È il caso, per esempio, di comuni montani come Sueglio e Crandola Valsassina, i quali nel 2014 avevano un tasso di natalità pari a zero mentre nel 2021 lo stesso valore era cresciuto fino a quota 7 e 7,4 nati ogni mille abitanti. I cinque comuni più grandi della nostra provincia, invece, presentano tutti un valore in diminuzione: Lecco passa da un tasso di natalità di 8 nel 2014 ad un tasso di 5,7 nel 2021; Merate da 7,9 nel 2014 a 5,9 nel 2021; Calolziocorte da 7,8 nel 2014 a 6,3 nel 2021; Valmadrera da 8,7 a 5,3; Oggiono da 9,1 nati ogni mille abitanti nel 2014 a 5,6 nel 2021. Nessuno dei valori registrati in questi cinque grandi centri nel 2021 era superiore né alla media Ue nello stesso anno, ovvero 9,1, né tanto meno alla media nazionale, ferma a quota 6,8 nati ogni mille abitanti.

Solo quattro comuni della Provincia di Lecco nel 2021 presentavano un tasso di natalità superiore alla media Ue: Bulciago, passato da 8,1 nati ogni mille abitanti nel 2014 a 10,1 nel 2021; Cassina Valsassina, salita da 6,2 nel 2014 a 9,5 nel 2021; Cesana Brianza, passato da 7,5 nel 2014 a 10,9 del 2021; Suello, salito da 9,2 del 2014 a 9,7 del 2021. In generale, come ricordato nell’articolo di Openpolis, tra 2014 e 2021 il tasso di natalità è diminuito in 5600 comuni italiani, ovvero il 71,6% del totale. Sempre nel 2021, il 61,6% dei comuni italiani ha registrato un tasso di natalità inferiore alla media nazionale. Nel 2014 i nati ogni mille abitanti nel nostro paese erano in media 8,3, quota poi scesa a 6,8 nel 2021. Nel 2023, inoltre, è stato registrato un ulteriore decremento fino a 6,4 nati ogni mille abitanti.

Tradotto in valori assoluti, nel 2023 ci sono state 379mila nascite, in calo di 14mila unità rispetto al 2022 e di 197mila nuovi nati rispetto al 2008, l’ultimo anno di picco della crescita demografica registrata nei primi anni duemila. Openpolis evidenzia come il decremento di 197mila nascite in soli 15 anni rappresenti «una seria ipoteca sul futuro del paese» poiché, «con una popolazione che invecchia e senza un ricambio generazionale», i sistemi sociale, previdenziale e sanitario «sono destinati a diventare insostenibili».

Tutto ciò, peraltro, genera pesanti ripercussioni sulle fasce più deboli della società, ovvero sulle persone, spesso minori, in condizione di difficoltà economica o di esclusione sociale. Nel 2023 il 14% dei minori residenti in Italia si trovava in una situazione di povertà assoluta.

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