Le sponde del lago si sbriciolano
Grandi manovre per rinforzarle

Garlate Lo sciabordio delle acque e la siccità hanno provocato il crollo creando smottamenti In questi giorni vengono deposti sacchi di juta contenenti materiale vegetale come fascine

Al via da qualche giorno un ampio intervento di ingegneria naturalistica per consolidare le sponde del lago di Garlate.

Il punto in cui la terra finisce e comincia il lago, nel corso degli anni si è spostato sempre più verso la strada. Prima per la forza dello sciabordio dell’acqua e ora a causa della siccità, tutte le sponde stanno crollando poco alla volta, creando veri e propri strapiombi. Per interrompere questo processo preoccupante, occorre quindi mettere in campo azioni di consolidamento.

Lungo seicento metri

A tale scopo, proprio in questi giorni, lungo i seicento metri delle sponde del lago di Garlate sono stati accumulati decine e decine di sacchi di juta contenenti materiale vegetale come fascine di rami di salice e foglie. I sacchi sono stati collocati uno accanto all’altro e il materiale contenuto, nel giro di poco tempo, dovrebbe attecchire nel terreno, consolidandolo e, quindi, rendendolo più resistente all’erosione dell’acqua.

Si tratta del primo e più importante intervento di un ampio progetto finanziato da Regione Lombardia (per 280 mila euro) e dal Comune di Garlate (che ha messo gli altri 90 mila euro). Complessivamente, come precisato dal primo cittadino Giuseppe Conti, un investimento pari a 370 mila euro che prevede una serie di lavori che dovranno essere portati a termine entro la fine di giugno per la massima efficacia possibile.

«L’intervento principale - spiega il primo cittadino - prevede il consolidamento dei 600 metri della sponda del lago. Il composto vegetale contenuto nei sacchi, con il tempo, si radica e rafforza la sponda stessa. Un altro intervento riguarderà la sistemazione e quindi l’ampliamento del canneto, che è un habitat naturale importante. Nel progetto (che nel suo complesso è stato pensato in sinergia con l’ERSAF - Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, ndr.) rientra anche la pulizia di tutte le piante infestanti presenti in zona, a cominciare dal bambù, quindi lo sfoltimento delle piante che, se troppo vicine, faticano a crescere e, infine, anche la creazione di un piccolo impianto di fitodepurazione».

Recupero del fossetto

Tra gli interventi, infatti, ci sarà il recupero di un piccolo fossetto, collegato al lago, dove negli anni ’50 e ’60 venivano calate trappole per catturare pesciolini.

Ora sarà sistemato per crearvi un piccolo impianto di fitodepurazione delle acque che arriveranno dalla strada provinciale e che, quindi, attraverso un processo naturale, saranno ripulite per poi essere reimmesse nel lago

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