
Cronaca / Circondario
Lunedì 21 Aprile 2025
Le nomine lecchesi di Papa Francesco. Scola e Ravasi questa volta non potranno partecipare al Conclave
Lecco
Era il 13 marzo del 2013 quando i cardinali riuniti in conclave scelsero Jorge Mario Bergoglio come nuovo Papa.
Fra i porporati che compirono quella scelta sedevano anche due lecchesi: il cardinale di Milano Angelo Scola e il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del pontificio consiglio della cultura.
Entrambi questa volta non potranno partecipare come elettori al Conclave, in quanto hanno superato gli ottant’anni di età. Non vi saranno dunque lecchesi fra coloro che saranno chiamati a scegliere il successore di Francesco. In questi quasi dodici anni di papato di Bergoglio, però, la presenza lecchese in Vaticano si è estesa.
Il terzo porporato
Il 10 ottobre del 2016, Papa Francesco annunciava che monsignor Renato Corti, galbiatese, per vent’anni vescovo di Novara, sarebbe stato creato cardinale.
In quella circostanza, il Santo Padre definì Corti un «buon teologo, pastore sensibile e vicino al suo popolo». In monsignor Corti, il Pontefice disse di voler premiare «l’essersi distinto nel servizio pastorale».
Biografia
Nato a Galbiate nel 1936 aveva lasciato il paese al termine degli studi elementari per intraprendere un percorso che lo ha portato fino alla carica di vicepresidente della Conferenza episcopale italiana. Ordinato presbitero a 23 anni, il 28 giugno 1959, dal cardinal Giovanni Battista Montini (futuro Papa Paolo VI); nel 1980, monsignor Corti è stato nominato vicario generale della diocesi di Milano, da Carlo Maria Martini.
Nel 1991, i nominato vescovo di Novara, carica che ha rivestito fino al 2011. Guidò gli ultimi esercizi spirituali ai quali ha preso parte Papa Giovanni Paolo II. Nel 2015 sono state sempre del galbiatese Renato Corti le meditazioni per la Via Crucis che Papa Francesco ha presieduto al Colosseo la sera del venerdì santo. Nel 2020 il cardinale Corti si è poi spento.
Nell’ultimo anno sono state, invece, tre le nomine di lecchesi in Vaticano direttamente o indirettamente portate avanti dal Pontefice.
A giugno dello scorso anno l’allora prevosto di Lecco, monsignor Davide Milani è stato scelto come Officiale del Dicastero della cultura e dell’educazione della Santa Sede (il cui Prefetto è il cardinale José Tolentino de Mendonça) e Segretario generale della Fondazione Pontificia Gravissimum educationis.
Monsignor Milani, originario di Valgreghentino, era giunto in città nel 2018, dopo aver ricoperto l’incarico di portavoce dei Cardinali Tettamanzi e Scola.
Prima donna
Risale invece a inizio anno la nomina di suor Simona Brambilla, sessant’anni di Maresso di Missaglia, a prefetto del Dicastero per la vita consacrata e le Società di vita apostolica. Si tratta della prima donna ad aver raggiunto l’incarico di Prefetto. Suor Simona Brambilla è stata superiora generale in Italia delle Missionarie della Consolata.
Infine monsignor Samuele Sangalli, originario di Acquate, nominato arcivescovo.
Originario della parrocchia dei Santi Giorgio, Caterina ed Eligio ad Acquate di Lecco, Sangalli è stato ordinato diacono il 13 ottobre 1991 e sacerdote nel Duomo di Milano l’8 giugno 1996. Nato il 10 settembre 1967 a Lecco, ordinato sacerdote nel 1996, da tempo monsignor Sangalli si è trasferito in Vaticano.
Oltre ai numerosi incarichi pastorali ed istituzionali, Sangalli è presidente della Fondazione Sinderesi, organizzazione che persegue fini di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza e solidarietà sociale a favore dei giovani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA