Cronaca / Circondario
Sabato 22 Maggio 2021
L’area pedonale a Parè vecchia divide
«Penalizza noi residenti e le attività»
Il dibattito La decisione del sindaco a seguito delle trenta firme raccolte non accontenta tutti Di Lelio: «Basterebbe istituire un limite di 30 chilometri orari, videosorveglianza e dare multe»
«I problemi ci sono, ma la soluzione di una “Zona a traffico limitato”, 12 mesi all’anno come fosse Lecco o Bellagio, è eccessiva. Riparliamone».
Luca Di Lelio, celebre campione di sci nautico e «innamorato di Paré», dà voce alle «perplessità» dei residenti per il provvedimento illustrato dal sindaco, Antonio Rusconi, e dal comandante della polizia intercomunale, Cristian Francese, nella riunione dei giorni scorsi, sulla sosta selvaggia.
La richiesta
All’origine, come è noto, c’è una richiesta di circa 30 abitanti, che hanno raccolto le firme per sollecitare l’intervento del Comune, e ci sono i video, mostrati dal comandante «con date che spaziano da dicembre, a gennaio, fino alla settimana scorsa: quindi - per Francese - il fenomeno non è stagionale, è persistente». Di Lelio è tra quanti obiettano: «Le problematiche sono essenzialmente due e, cioè, chi pratica windsurf provenendo anche da lontano, non è inquadrato in alcuna associazione, si accalca nelle mattine di vento ma, di sicuro, non tutto l’anno e non quando fa freddo, e il bar, con avventori indisciplinati: ma, su questi, tutti concordiamo che, chi non rispetta le regole, va multato.
A fronte di ciò, abbiamo avuto la sensazione di un provvedimento ormai deciso dal Comune, che nasce da 30 firme (ma saranno circa altrettanti i residenti che non hanno firmato) e va a colpire tutti: pensiamo al ristorante, quando torneranno i banchetti per i matrimoni e dovrà mandare tutti gli invitati a posteggiare nei teorici 140 posti auto disseminati tra pratone e Rocca, ma da condividere con bagnanti, utenti del parco pubblico e del Circolo Tivano. Cosa succede, se arrivano 40 auto di commensali, signore coi tacchi e quant’altro e non ci stanno da nessuna parte? È una domanda che ci poniamo nei riguardi di chi ha un’attività. Per noi abitanti - sottolinea Di Lelio - la prospettiva è di non poter più ricevere a casa né amici, né parenti, che non sempre hanno la forma fisica o il tempo di accompagnare la visita con una passeggiata di un chilometro tra andata e ritorno, peraltro per istituire una Ztl che, di fatto, non è in un bel centro storico, ma in una strada dove transitano camion. Anzi, per noi residenti - sostiene Di Lelio - sarebbe forse preminente un limite orario di 30 chilometri e telecamere, come deterrente per un altro problema della frazione, cioè la viabilità usata come pista dalle moto lanciate, che qui vengono a sgasare.
Un altro aspetto ancora - aggiunge Di Lelio - è quello dei velisti, che pagano per il pontile e, con la Ztl, non potrebbero più accedere, nemmeno per carico e scarico.
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