Cronaca / Circondario
Lunedì 11 Aprile 2022
Lago di Como,
nuovo picco negativo
Si chiudono le barriere
Per la seconda volta il Lario ha toccato livelli mai registrati negli ultimi 76 anni Il Consorzio dell’Adda ha deciso di alzare le paratie di Olginate per un’ulteriore diminuzione
Per la seconda volta in settantadue ore, il livello del lago è sceso, seppur di poco, sotto il suo record negativo rilevato dal 1946 ad oggi. Ieri pomeriggio il Lario si attestava a meno 30,3 centimetri sotto lo zero idrometrico, superando così il meno 30 registrato il 10 aprile 1996. In mattinata il lago aveva toccato anche i meno 30,4 centimetri. Si tratta dell’ennesimo e preoccupante segnale d’allarme, tenendo conto anche del fatto che ieri le paratie di Olginate erano praticamente chiuse con un deflusso costante di 40,8 metri cubi al secondo. Il dato dell’afflusso nel pomeriggio si attestava a 52 metri cubi al secondo. Da rilevare che la media relativa al 10 aprile dal 1946 ad oggi era pari a 17 centimetri sopra lo zero idrometrico. Il 10 aprile 2021, per contro, il livello del lago si attestava a meno 7,8 centimetri sotto lo zero idrometrico.
Previsioni
La situazione è destinata a rimanere critica anche da qui alle prossime settimane, dopo sono previste solo deboli piogge. Le prime (vere) precipitazioni - anche se tutto potrebbe cambiare in un arco temporale così ampio - sono attese dopo il 25 aprile. La parola passa ora al Consorzio dell’Adda, con il direttore Luigi Bertoli che venerdì al nostro giornale aveva definito la situazione legata al livello del lago molto seria, rimarcando che l’obiettivo «è rimanere attorno ai meno 30 centimetri sotto lo zero idrometrico».
Una dichiarazione arrivata all’indomani del primo record negativo fatto segnare dal Lario, che il 7 aprile aveva toccato i meno 30,4 centimetri sotto lo zero idrometrico superando così il precedente record (meno 29 centimetri) del 7 aprile 1949. «Non c’è acqua non solo nel Lario, ma anche in Piemonte e in Canton Ticino», le parole di Luigi Bertoli, che aveva toccato anche il tema sensibile dell’approvvigionamento idrico delle due centrali termoelettriche (Cassano d’Adda e Tavazzano) legate al canale della Muzza. Anche la Navigazione ha inevitabilmente alzato il livello di guardia. Al momento non si segnalano problemi, ma certo soprattutto in alcuni pontili serve tutta l’esperienza del personale in servizio sui natanti per evitare potenziali criticità.
Allarme rosso
In questi due anni il Lario ha toccato anche i meno 33,5 sotto lo zero idrometrico. E proprio da lì in poi scatta l’allarme rosso, ricordando che ieri il lago di Como vantava la peggior percentuale di riempimento dei laghi lombardi con il 5,9%. Non resta che attendere dunque la pioggia. Al momento deboli precipitazioni sono attese alla vigilia di Pasqua, poi come detto fino al 25 aprile il sole dovrebbe nuovamente farla da padrone. È inevitabile che anche in alcuni porticcioli (le darsene sono da giorni all’asciutto) la situazione comincia a farsi difficile. Da capire se in settimana il Consorzio dell’Adda darà corso a qualche «soluzione tampone», anche se - come anticipato - il deflusso, che per legge non può essere azzerato, è già stato ridotto ai minimi termini.
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