Cronaca / Circondario
Mercoledì 05 Luglio 2017
La “Bettini” licenzia metà dei lavoratori
Domani presidio in azienda
Aperto il procedimento per 30 esuberi Ieri l’assemblea dei lavoratori per la mobilitazione Da anni l’impresa a di componentistica è in difficoltà
C’è in vista una nuova perdita di posti di lavoro, questa volta in una delle imprese storiche della provincia di Lecco, in crisi da tempo e che si prepara a lasciare a casa la metà dei suoi dipendenti.
Ad aver aperto la procedura di licenziamento per 30 esuberi (su 70 dipendenti, 18 impiegati e 52 operai) è la Bettini Spa di Monte Marenzo di proprietà della famiglia Ferraris, storica iscritta in Confindustria a Lecco. Alle spalle una lunga storia di successi iniziati dall’attività avviata nel 1875, ma anche anni di pesante crisi produttiva.
La comunicazione formale della messa in mobilità è arrivata ai sindacati venerdì scorso e oggi dopo un’assemblea dei lavoratori, è stata decisa la mobilitazione per domani con un presidio davanti ai cancelli della sede, in via Industriale, che a partire dalle 8 continua per tutto il giorno.
Le difficoltà dell’azienda di subfornitura che produce componentistica di precisione antiusura in ceramica per diversi settori dell’industria durano da tempo: «avevamo aperto una mobilità nel 2015, seguita da un accordo per la riduzione dell’orario di lavoro per alcuni dipendenti. Poi -afferma Nicola Cesana della Filctem Cgil -, per due anni, la proprietà non ha voluto aprire nessun tipo di ammortizzatore sociale nonostante la possibilità di farlo. Ora - aggiunge il sindacalista - non c’è proprio verso di dialogare, da parte dell’azienda la chiusura è totale».
«Con l’azienda c’è un incontro fissato per il prossimo 12 luglio - ci dice Marco Oreggia della Fim-Cisl - ma ciò che conta è che ben prima di questo incontro è ormai stata avviata la procedura di licenziamento. Ora abbiamo 75 giorni a disposizione per trovare un accordo, altrimenti partiranno le lettere di licenziamento. Ora - aggiunge il sindacalista - contiamo sulla partecipazione dei dipendenti alla mobilitazione. Dopo anni di sacrifici, con riduzione dell’organico, cassa integrazione, contratti di solidarietà, part time per evitare esuberi ora si vuole licenziare metà del personale”.
Da 133 dipendenti a 94
Nel 2008 l’azienda aveva 133 dipendenti, scesi a 94 nel 2011, anno di cassa straordinaria che aveva coinvolto 40 persone a cui ha fatto seguito l’apertura di mobilità per 22 dipendenti.
La crisi continua, col rinnovo del contratto di solidarietà nel dicembre 2012, quando i lavoratori sono scesi a 84, fino a raggiungere nel periodo tutti i dipendenti.
Il risanamento non arriva e la situazione non migliora a causa delle difficoltà del mercato, che per Bettini è in gran parte orientato alle aziende che costruiscono macchine tessili, fortemente insidiato dalla concorrenza orientale. Ora, terminati gli ammortizzatori, l’azienda sta per affrontare il più drastico ridimensionamento della sua lunga storia.
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