Cronaca / Circondario
Venerdì 05 Febbraio 2016
Imbarazzo Pd per Angelibusi
« Redditi o denuncia al garante»
Il caso del consigliere comunale al vaglio del segretario cittadino
Fornoni: «Situazione grave di Negrini, per fortuna non è diventato sindaco»
E adesso l’imbarazzo serpeggia in casa Pd.
All’indomani della presentazione della denuncia dei redditi da parte del consigliere comunale di Viva Lecco ex candidato sindaco Alberto Negrini, oggi l’unica casella vuota è quella a fianco del consigliere del Pd presidente della commissione urbanistica Stefano Angelibusi. Unico consigliere del Pd che ha avuto una deroga per ricandidarsi visto che è al suo terzo mandato (nel Pd vince la regola del doppio mandato) e che quindi conosce le regole che impongono la presentazione della denuncia dei redditi e della pubblicazione degli amministratori pubblici.
Ma non solo. I consiglieri del Pd hanno sottoscritto il codice etico proprio a garanzia della trasparenza e dell’anticorruzione. E il caso di Angelibusi crea qualche imbarazzo.
«É inaccettabile che un nostro consigliere sia l’unico a non aver assolto a questo dovere - commenta categorico il segretario cittadino del Pd Giovanni Fornoni- per noi è una questione di principio e per questo se non dovesse presentare la dichiarazione entro la settimana prossima convocheremo la commissione di garanzia per analizzare il caso».
Imbarazzo per Angelibusi dunque ma anche perplessità per Negrini che ha presentato una dichiarazione a reddito zero.
«É evidente che se una persona, in questo caso un commerciante noto in città con negozi in Lombardia presenta una dichiarazione dei redditi pari a zero,- aggiunge - la situazione è molto preoccupante. Significa che ha problemi economici e a questo punto per fortuna non è diventato sindaco perchè di certo non avrebbe avuto nè il tempo nè la serenità personale per gestire i problemi di una città capoluogo a tempo pieno. Anzi - aggiunge - forse dovrebbe davvero dimettersi per poter risolvere le difficoltà delle sue attività, l’impegno in politica non è necessario».
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