Il “miracolo di Natale”

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L’ultimo anno di guerra, proprio nella Notte Santa tornò a casa il padre

di Bruna Pezzati, 82 anni, calolziese: il post su “Sei di Monte Marenzo

Monte Marenzo

Ai nostri giorni tutto evolve rapidamente, la tecnologia avanza e i social impazzano. Ebbene, proprio sui social, due ottantenni al passo coi tempi si sono conosciute e hanno pubblicato il racconto di un Natale miracoloso: Marina Mazzola, 78 anni, è l’ideatrice e l’amministratrice della pagina Facebook “Sei di Monte Marenzo” che ha offerto ai follower lo scritto autobiografico della calolziese Bruna Pezzati, 82 anni, che narra di quella vigilia di Natale in cui il papà tornò a sorpresa dalla guerra, sano e salvo. Era il 1944.

«Mio papà era partito per la guerra e mancava da tre anni- racconta Bruna emozionata - di lui non si avevano più notizie e la fame e la disperazione si facevano sempre più forti; io, la mamma e la mia sorellina di tre anni stavamo dormendo insieme nel lettone per donarci un po’ di calore nel gelo di una notte stranamente buia e senza stelle quando fummo svegliate da colpi poderosi al portone. Ricordo la grande paura che provai e che sentii la mamma tremare accanto a me, poi udimmo una voce che chiamava “Maria…Maria…”, mia mamma lanciò un urlo quasi selvaggio, ci avvolse alla bell’e meglio in una coperta e si lanciò giù, per la rampa di scale.

Aprì il chiavistello tremando e poi ricordo un abbraccio dolcissimo e furibondo insieme, e quel ridere, quel piangere, quel baciarci e la paura che tutta quella gioia potesse essere solo un sogno. Invece mio papà era lì- ricorda Bruna ancora commossa - pallido, la barba di mesi, era l’ombra dell’uomo forte che era partito, ma era vivo. Se esiste la felicità, ebbene, noi in quel momento felici lo eravamo. Raggiungemmo la grande cucina avvinti e per tutta la notte parlammo, parlammo, come per condensare in poche ore quei tre anni di lontananza.

«In un vaso sul tavolo c’era un ramo di pino con sotto due mandarini, due noci e due matite blu e rosse che erano i nostri regali di Gesù Bambino. L’alba del giorno di Natale ci trovò così. La mia sorellina era un po’ sconcertata, per lei quell’uomo era uno sconosciuto, un estraneo: per lei il papà era quello che le sorrideva dal ritratto sul comodino a cui mandare il bacio della buonanotte. Ci volle del tempo perché gli ci affezionasse»

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