Cronaca / Circondario
Mercoledì 16 Settembre 2020
Il killer di Olginate non si trova
Quattro ipotesi sulla fuga
Nessuna traccia del calolziese Stefano Valsecchi
indicato come assassino di Salvatore De Fazio
Stefano Valsecchi è ancora un fantasma. Non si è costituito alle autorità, così come auspicava l’avvocato di famiglia Marcello Perillo, che ieri è stato ufficialmente nominato difensore del presunto autore dell’omicidio di Olginate; né è stato rintracciato dai carabinieri del Comando provinciale di Lecco, a cui il sostituto procuratore della Repubblica Paolo Del Grosso, magistrato di turno domenica e quindi titolare dell’inchiesta, ha delegato le indagini.
Le ipotesi possibili sono quattro: l’uomo è fuggito in Calabria, regione di cui è originaria la moglie e dove ha molte amicizie, secondo quanto mormorano le voci di paese; è rintanato da qualche parte nei boschi del Calolziese che ben conosce, dal momento che è un esperto cacciatore; si nasconde in casa di qualche conoscente (il quale, con la gravissima ipotesi di reato che pende sulla testa dell’imprenditore, si starebbe prendendo un bel rischio: l’accusa di favoreggiamento non è certo una passeggiata); infine l’ipotesi peggiore: si è tolto la vita. Quest’ultimo scenario sembra essere corroborato anche dell’assoluto silenzio dell’uomo, 54 anni, nei confronti della famiglia e del suo stesso legale, che lo hanno tempestato di telefonate e messaggi, sempre tuttavia a vuoto (il vecchio telefono che usa Valsecchi, senza connessione internet, risulta irraggiungibile da domenica pomeriggio). Ma l’idea che possa aver compiuto un gesto estremo si scontra però con il ritratto che parenti e amici disegnano della sua personalità:”Stefanino” viene descritto come un uomo molto attaccato alla famiglia e dal carattere “duro”.
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