Cronaca / Circondario
Martedì 09 Ottobre 2018
I postini promessi
restano sulla carta
Nel Lecchese mancano una trentina di portalettere, le Poste ne assumeranno 15 al posto dei precari, alcuni devono servire paesi molto distanti tra loro, in altri casi i direttori devono improvvisarsi sportellisti
Code per ritirare una raccomandata, uffici sguarniti di personale dove il direttore fa lo sportellista, e postini che corrono da un paese all’altro cercando di consegnare quello che riescono.
Mancano una trentina di portalettere in provincia, considerato che le zone di recapito sono 125 e i postini in servizio un centinaio. Al momento dei quindici portalettere che dovevano entrare ufficialmente in servizio già nei mesi scorsi non c’è eppure l’ombra.
Le Poste dovrebbero assumere quindici addetti alla consegna, ma in realtà numericamente cambierà ben poco, visto che i nuovi arrivati non andranno ad affiancarsi al personale già in servizio, ma andranno a sostituire quelli che attualmente sono posti coperti da postini con contratto trimestrale.
Negli uffici al momento nulla di nuovo, restano i consueti disagi dovuti alla carenza di personale. Ad Abbadia c’è una sola addetta, a Mandello spesso ci sono persone che vengono distaccate qui per dare una mano, visto che gli addetti in servizio vengono mandati in altri uffici. E lo stesso a Calolziocorte. Come una coperta troppo corta che non riesce a coprire l’intero territorio.
A Castello sopra il centro città resta il problema del ritiro delle raccomandate, con lunghe code. Nei prossimi mesi poi andranno in pensione altri postini attivi in città e anche in quel caso non è ancora previsto un potenziamento dell’organico.
«Giovedì ci incontreremo per affrontare la questione dell’assunzione dei quindici portalettere come promesso da Poste - dice Fabio Gerosa della Cgil Poste -. Si tratta della regolarizzazione di posti che attualmente sono affidati a trimestrali. Numericamente cambierà ben poco, dovrebbe però migliorare il servizio al cittadino visto che i nuovi ingressi diventeranno titolari di una determinata zona, e dunque dovrebbero poi conoscerla al meglio».
Non è però tutto oro quel che luccica. «Nei prossimi mesi è previsto il pensionamento di alcuni postini del centro città, e non è detto che vengano sostituiti con nuovi ingressi - prosegue Gerosa -. Inoltre in questo periodo ci sono numerosi problemi sul recapito a Valmadrera e Oliveto, dove ci sono pochi addetti alla consegna, e la corrispondenza inevasa inizia ad essere parecchia».
Ma non finisce qui: «il prossimo mese inizierà l’incremento delle consegne in previsione degli acquisti di Natale, con tanti pacchi da consegnare e Poste non hanno ancora detto se potenzieranno o meno il personale», aggiunge il rappresentante della Cgil.
Negli scorsi anni nel periodo prima di Natale le consegne erano andate in tilt, con tanta corrispondenza bloccata nei magazzini degli uffici.
«All’ufficio di Castello, il “Lecco 3”, c’è il grosso problema delle raccomandate inevase. La mancanza di personale e un numero notevole di utenti che gravitano su questo sportello, creano difficoltà, e capita che ci siano code - rimarca Antonio Pacifico della Cisl Poste -. In precedenza le raccomandate e i pacchi si ritiravano in via Lamarmora, il servizio è passato poi allo sportello più vicino all’indirizzo del destinatario, e su Castello è arrivata una grande quantità di pacchi e raccomandate. Quanto ai quindici postini che dovrebbero arrivare andranno a coprire situazioni oggi affidate a trimestrali».
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