Cronaca / Circondario
Venerdì 03 Settembre 2021
Garlate, Avevano incendiato la palma
Tre ragazzini al lavoro per risarcire
Garlate L’episodio nel marzo scorso in munici pio aveva destato indignazione, sono stati individuati Minorenni di 16 e 17 anni. Il sindaco: «Non li abbiamo sanzionati, ma coinvolti in un progetto»
Dare loro una sanzione esemplare, costosa. Oppure sperare, che con il buon esempio, la fatica e l’impegno potessero capire quanto sia importante aver cura del bene pubblico. Insomma, dare loro una seconda possibilità.
L’amministrazione comunale di Garlate, guidata dal sindaco Giuseppe Conti ha scelto la seconda.
Il fatto
Lo scorso 13 marzo, ignoti avevano dato fuoco, forse per noia o per scherzo, a una palma situata nel giardino della “Mezzaluna” adiacente al municipio di Garlate. Un episodio che aveva sollevato l’indignazione della stessa amministrazione comunale e di tanti residenti, stanchi dell’ennesimo episodio di vandalismo. Nel denunciare l’accaduto, gli amministratori avevano annunciato tolleranza zero.
A distanza di tempo i responsabili di quell’atto vandalico sono stati individuati dalla Polizia locale: si tratta tre giovanissimi garlatesi, di 15 e 16 anni. Giovani, troppo giovani. A quel punto si è deciso di non usare la mano pesante, ma di seguire una via più educativa: farli lavorare insieme agli operai del comune in attività di manutenzione e di pulizia.
Un tentativo, quello fatto a Garlate, che si spera possa aiutare i ragazzi a maturare, a capire il valore del rispetto del bene comune, dell’arredo pubblico. E che in questo periodo di disordini pubblici, baby gang e Baby Gang, il controverso rapper che rischia di essere bandito da Lecco, possono fare di più i segnali positivi, le storie a lieto fine, che le punizioni esemplari.
La decisione
Come ha spiegato Conti: «Abbiamo avuto modo di incontrare i ragazzi che sono stati identificati dopo i fatti. Abbiamo deciso di non sanzionarli ma di coinvolgerli in un progetto. In queste settimane d’estate, a turno, i ragazzi si sono messi a disposizione del paese, seguendo nel lavoro gli operai comunali per occuparsi in prima persona per piccole manutenzioni e pulizia dell’arredo urbano». Come detto è più una sorta di investimento, che una punizione. «La speranza è che in questo modo i ragazzi capiscano il rispetto per gli altri e il grave gesto che hanno commesso. Ci sembra più corretto tentare questa strada, invece che comminare sanzioni elevate che andavano a pesare sulle famiglie o piuttosto che denunciarli»
© RIPRODUZIONE RISERVATA