
Cronaca / Circondario
Mercoledì 23 Aprile 2025
Galbiate: si apre uno spiraglio per il futuro della stazione di Sala al Barro
Galbiate
Si aprono spiragli per la stazione, che versa in stato di abbandono in località Sala Al Barro: Rete Ferroviaria Italiana ha detto sì a modificare uno dei vincoli più pesanti, che finora ha reso impossibile per il Comune trovare eventuali gestori. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pier Giovanni Montanelli, informa che «Rfi ha comunicato la propria disponibilità alla modifica degli orari di apertura e chiusura della sala d’attesa, portandoli rispettivamente alle 7 e alle 20». Finora l’apertura della sala al piano terra del fabbricato destinato ai viaggiatori doveva avvenire alle 5.30 e la chiusura alle 22. Annuncia l’amministrazione: «Con l’accoglimento da parte di Rfi della nostra sollecitazione, sarà ora possibile pubblicare una nuova manifestazione di interesse per individuare un soggetto al quale affidare in subcomodato i locali».
La stazione è stata al centro di numerose segnalazioni da parte dei passeggeri e, nei giorni scorsi, anche di un’interrogazione dell’opposizione consiliare. Da quando è priva del gestore, sono molteplici infatti i problemi di sicurezza, nonché ovviamente di incuria ed è sempre presente il rischio di atti di vandalismo, se non di violenza ai danni degli utenti della linea ferroviaria. La stazione di Sala al Barro è periferica; naturalmente, è di proprietà delle Ferrovie dello Stato che, anni fa, hanno però concesso in comodato d’uso al Comune l’edificio viaggiatori affinché venisse reso disponibile quale sede per il volontariato: a candidarsi per ottenere gli spazi possono dunque essere soltanto gli enti del Terzo settore, cioè associazioni interessate a utilizzare i locali per attività sociali e di pubblico interesse senza scopo di lucro. In cambio, Rete Ferroviaria Italiana chiede una serie di servizi, a titolo chiaramente gratuito: sono obbligatori la cura della sala d’attesa e delle aree esterne, il taglio dell’erba, l’apertura, la pulizia giornaliera e la manutenzione minuta della sala, dei servizi igienici, delle aree verdi, delle altre zone aperte al pubblico e dei marciapiedi; la raccolta e il corretto smaltimento dei rifiuti. Per di più, Rfi imponeva finora orari di apertura impossibili da sostenere da parte di qualsiasi associazione di volontariato. Parecchi anni fa se ne era incaricato l’Ambito di caccia, che si era dimostrato in grado di garantire per un luogo periodo condizioni di decoro esemplare grazie ai propri iscritti, per i quali alzarsi all’alba non era un problema, ma in seguito al loro trasferimento tutti i bandi del Comune sono andati deserti, lasciando la stazione sguarnita. P
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