Galbiate: quarta fumata nera per Villa Serena, asta deserta

Quarta fumata nera per Villa Serena Spa: stavolta l’asta è stata bandita direttamente dal suo consiglio di amministrazione, «sulla piattaforma telematica Sintel di Aria Lombardia», senza risonanza a livello di opinione pubblica, come invece in precedenza quando era il Comune principale azionista (cioè, appunto, Galbiate) a occuparsene. Il presidente del Cda, Enrico Bodega, firma il verbale di dichiarazione col quale «si attesta che l’asta è da dichiararsi deserta».

L’ipotesi che si fosse verificato un nuovo flop aveva cominciato ad aleggiare lo scorso lunedì sera in consiglio comunale, ventilata dall’opposizione politica di centrosinistra, ma ha trovato conferma solo adesso, negli atti, essendo ormai i Comuni privi di voce in capitolo. La pubblicazione del verbale sul sito Web della Spa ha confermato il sentore del gruppo “Galbiate riparte”. È immediata, quindi, la presa di posizione di Tentori: «Anche la quarta asta per la cessione delle quote della casa di riposo Villa Serena è andata deserta, cioè nessun operatore economico ha presentato un’offerta entro il termine. A fronte dell’ennesimo fallimento nella vendita dissennatamente decisa dall’amministrazione comunale di cui faceva già parte il sindaco Montanelli, che l’ha portata avanti, Galbiate si ritrova con quasi 100.000 euro spesi inutilmente dal Comune per la procedura e ad avere inoltre, a questo punto dell’iter, perso qualsiasi controllo sulla società, ovvero i diritti societari. Purtroppo - evidenzia Tentori - si sta avverando quello che da almeno tre anni andiamo dicendo: ossia, il rischio oramai concreto di una liquidazione della Spa e della svendita per una manciata di euro di un bene ottimamente funzionante e potenzialmente redditizio. Tutto questo, la sconsideratezza nel gestire questa folle operazione da parte del Comune di Galbiate, che non avrebbe mai dovuto vedere».

Per il sindaco, Giovanni Montanelli, «la normativa è stata rispettata e ora vengono seguite tutte le procedure del caso». Il Cda ha offerto la vendita in prelazione ai Comuni soci, nessuno dei quali ha manifestato né intenzione, né risorse per esercitare tale diritto, quindi il passaggio successivo è stata appunto la nuova asta gestita dal Cda, con l’esito negativo che prelude ora alla nomina di un liquidatore; quest’ultimo normalmente dovrebbe fare una ricognizione di tutte le risorse e di tutti i debiti della società, andando a vendere le une fino a completa copertura degli altri. In realtà, Villa Serena non ha debiti: la cooperativa Kcs gestisce la casa di riposo in base a un contratto vigente fino al 2035, così la Rsa, in questi anni, ha avuto sempre bilanci sostanzialmente in pareggio ricevendo, per convenzione, da Kcs un’entrata fissa annuale. Di norma, la procedura di liquidazione dovrà avvenire in funzione del migliore realizzo. Resta l’incognita delle eventuali ripercussioni future sulla gestione della struttura, coi suoi oltre cento ospiti, se davvero la Spa passerà di mano, in base a chi e a quali condizioni.

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