Galbiate, nominata la preside
Ma la settimana corta resta congelata

È Carmela Merone la nuova dirigente dell’istituto comprensivo scolastico di Galbiate, nominata ieri dall’ufficio scolastico regionale, entro il termine delle 48 ore dalle dimissioni del predecessore, Guido Vitileia. Sarà reggente dell’Ics fino al 31 agosto prossimo (oltre a guidare il liceo scientifico e musicale “Grassi” di Lecco, di cui è preside). Il pasticciaccio che la attende è noto e riguarda le scuole medie. Il 7 ottobre scorso il Consiglio d’istituto ha votato, con 14 sì e 3 no, uno storico cambiamento di orario, che avrebbe dovuto partire da settembre 2025, con lezioni su cinque giorni liberando il sabato (oggi avvengono su sei giorni, con “tempo prolungato” facoltativo). Il 13 dicembre, però, l’allora dirigente Vitileia, in una circolare, ha riferito che, «condotto un sondaggio tra i genitori, 389 famiglie sono favorevoli e 113 contrarie; 16 le indicazioni nulle. Il Collegio docenti ha deliberato di non procedere al cambio di orario. Di fronte a posizioni così discordanti tra gli organi collegiali - ha concluso l’ ex dirigente - è impossibile procedere con l’introduzione per il 2025/2026 della settimana corta».

A Carmela Merone guardano ora con aspettative e fiducia le famiglie - tuttavia, sia quelle pro, sia quelle contro la nuova “settimana corta” - e le due amministrazioni comunali, di Galbiate e Colle Brianza, attualmente in difficoltà a garantire la prosecuzione del trasporto scolastico coi pullman disponibili qualora l’orario non cambi (cioè continui a sovrapporsi a quello delle elementari). Evidentemente, la scelta della nuova reggente sarà tra introdurre la “settimana corta” da settembre, difendendo così i numeri, ma affrontando il Collegio docenti e sconfessando il predecessore; oppure confermare la linea di Vitileia, temporeggiare almeno un anno, disattendere quindi la delibera del Consiglio di istituto e scontentare 389 famiglie.

È questa seconda linea che è sembrata prevalere ieri pomeriggio, quando si è tenuto, proprio a scuola, l’”Open day” per la presentazione dell’offerta formativa alle famiglie. I docenti hanno illustrato nel dettaglio la proposta «articolata dal lunedì al sabato, con due scelte (da indicare all’atto dell’iscrizione) tra il tempo prolungato e quello ordinario». Solo un papà ha domandato, a fine esposizione, che cosa ne fosse delle «voci su una possibile settimana corta». I professori, dopo brevissima esitazione, hanno risposto che «la proposta di orario che ci è stato detto di presentare è questa, su sei giorni». Di fronte alla silenziosa platea, dai docenti è stato ribadito poi con ulteriore chiarezza che «per il 2025/2026 l’orario sarà questo». Una mamma ha esposto il dubbio sulle «modalità del “tempo prolungato” tra due anni»; per gli insegnanti,«qualora si facesse la settimana corta, potrà essere rimodulato magari su tre giorni o, se resterà su due come oggi, terminare tra le 16.40 e le 16.50, ma è davvero troppo presto per dirlo».

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