Galbiate, l’addio allo chef Claudio Prandi: «Ha cambiato la cucina italiana»
La chiesa parrocchiale di Sala al Barro, a Galbiate, non è riuscita a contenere le tantissime persone che sono intervenute martedì pomeriggio ai funerali di Claudio Prandi. Con la sua morte si è chiusa quella stagione d’oro del Griso di Malgrate, che lo aveva visto protagonista insieme al patron Bruno Gobbi. Claudio Prandi nacque ad Arco in provincia di Trento nel 1950. Approdò nel 1968 all’Hotel Griso, a soli diciotto anni; gliene bastarono altri quattro per diventare responsabile della cucina. Il Griso ottenne la prima stella Michelin nel 1974 e la seconda nel 1988. Il grande chef era amatissimo e moltissimi hanno voluto partecipare alla cerimonia funebre presieduta dal parroco di Galbiate don Erasmo Rebecchi.
Tra i tanti si distinguevano le delegazioni della Federazione Italiana Cuochi delle province di Lecco, Sondrio e della Brianza. Numerosi erano anche i colleghi del grande chef, quelli che con lui hanno fatto un tratto di strada apprezzandone la grande professionalità mai disgiunta da un’umanità straordinaria. «La vostra numerosa presenza dice molto. – ha sottolineato don Erasmo nella sua omelia – Ci parla del vostro affetto per lui, per la sua famiglia e per quello che ci ha lasciato. Claudio è stato un grande professionista ma anche e soprattutto un uomo generoso. Come cristiani, pur affranti dal dolore, davanti al Signore possiamo accettare questo ultimo atto della vita di Claudio. Chiediamo a Dio che anche per il nostro fratello Claudio questo sia il coronamento di tutta la sua vita generosa».
Al termine delle esequie sono stati molti quelli che hanno voluto ricordare lo chef lecchese. Un nipote ha letto il ricordo del fratello Franco: «Questo è un cammino che s’interrompe, ma ti porteremo sempre nel nostro cuore. Non dimenticheremo mai la tua tenerezza e la tua umiltà. Sei sempre stato disponibile e capace di ascoltare, per questo sarai sempre con noi anche se hai lasciato questo nostro mondo».
Anche l’associazione dei cuochi lecchesi ha voluto sottolineare il forte legame con Prandi: «Salutare per sempre un amico è doloroso, ma in questo caso lo è ancora di più perché Claudio ha saputo sempre essere disponibile con tutti. Non ha mai fatto pesare le sue qualità di chef che ha saputo cambiare la cucina italiana». Il sindaco di Galbiate, Piergiovanni Montanelli, ha ricordato il grande chef: «La scomparsa di Claudio Prandi lascia un grande vuoto, ma abbiamo la speranza di essere contagiati dalla sua grande generosità». Infine, don Agostino Frasson, ha sottolineato la statura di un uomo che si portava la bellezza dentro: «Noi di Cascina don Guanella siamo stati concretamente contagiati dalla sua generosità, che era contagiosa e sapeva dare frutti».
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