Cronaca / Circondario
Giovedì 19 Luglio 2018
Galbiate, bocciata l’idea del referendum
Villa Serena verso la vendita a privati
Valore 25 milioni di euro. Inascoltata la proposta di don Bassani per la consultazione. Il sindaco: «Impossibile gestire la struttura». Gli ex amministratori: «Rincareranno le rette»
È di 25 milioni di euro il valore delle azioni di “Villa Serena Spa”, la partecipata del Comune (attorno al 97%; le altre quote appartengono a una ventina d’altri Comuni) proprietaria della casa di riposo di Villa Vergano. La stima è stata illustrata in una vivace assemblea sulla cessione dell’intero pacchetto azionario, all’asta. Numerosi i motivi del serrato confronto col pubblico (e, tra gli altri, specialmente con l’ex sindaco Livio Bonacina, l’ex assessore Renato Grillo e Alfonso Scarano). Anzitutto, la decisione stessa di «privatizzare» “Villa Serena” è stata definita «sciagurata». Molti hanno storto il naso, al punto che don Marco Bassani, sacerdote di Villa Vergano, ha proposto «una consultazione popolare, una sorta di referendum», ma inascoltato. Altro interrogativo: quanto «schizzeranno in alto le rette una volta che – ha sottolineato Grillo – l’investitore avrà speso 25 milioni e li dovrà pur ammortizzare». Per il perito del Comune, Carlo Sirocchi, questo «non avverrà, essendo vincolante sino al 2035 il contratto di gestione stipulato con “Kcs”».
Anche su questo, tanto scetticismo; poi, è stato sollevato il problema dei posti di lavoro; a smentire la tesi dell’amministratore unico di “Villa Serena Spa”, Massimo Tagliabue, s
Per il sindaco, Benedetto Negri, «non sarebbe comunque possibile, per l’amministrazione comunale, sostenere negli anni gli ammodernamenti del ricovero, via via richiesti dalla Regione per mantenere l’accreditamento».
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