Frana in località Pian Sciresa, il conto è di 620mila euro

Il conto per ripristinare i luoghi, in località Pian Sciresa - per la sola parte di lavori sulle aree pubbliche - è di 620.000 euro: il sopralluogo sulla frana ha avuto luogo coi tre tecnici del ministero della Protezione civile alla presenza del sindaco Michele Peccati, dell’assessore comunale ai Lavori pubblici, Francantonio Corti, con inoltre il responsabile dell’ufficio tecnico municipale, Roberta Fumelli, oltre al geologo consulente dell’amministrazione comunale e ai tecnici dei proprietari della porzione privata fortemente coinvolta nello smottamento, avvenuto a inizio ottobre (con evacuazione, come si ricorderà, della villa trifamiliare); c’era anche l’impresa incaricata.

Hanno tirato le fila i funzionari regionali, che hanno accompagnato sul posto i tecnici del ministero. «Il percorso intrapreso - ha fatto il punto Corti - è quello finalizzato al riconoscimento della calamità naturale. Ci attendiamo fondi a breve, anzitutto per il ristoro delle spese che, per 8.600 euro, già sono state affrontate nell’immediato per la messa in sicurezza, la predisposizione dei cantieri, il disboscamento da rovi e vegetazione infestante, il posizionamento dei teli a protezione del suolo da ulteriori infiltrazioni di pioggia. Per il resto - ha spiegato Corti - sono state aperte due posizioni: una da 400.000 euro e l’altra da 220.000 che comprendono i primi danni arrecati dalla frana dell’8 settembre e poi tutti gli eventi successivi fino alla decade di ottobre. La posizione dei privati è nettamente distinta dalla nostra: il Comune interviene (e paga) per la propria parte e i privati si occupano specificatamente di quanto è nella loro competenza, a parte aver mandato avanti congiuntamente la richiesta in Regione del riconoscimento della calamità naturale che ha colpito i luoghi. Quando avverrà l’erogazione dei contributi, seguirà anch’essa strade distinte. La valutazione, da parte della nostra amministrazione, è molto positiva - per Corti - per l’andamento del sopralluogo e le prospettive delineate, oltre che per la tempestività dell’intervento dei funzionari da Roma, che avevano d’altronde il termine dei 60 giorni dalla segnalazione e, in effetti, li vediamo rispettati molto celermente. L’auspicio, naturalmente, è che tutto vada per il meglio».

La frana, in pieno nubifragio di inizio ottobre, ha eroso il giardino dell’abitazione plurifamiliare di via Pian Sciresa 9 fino a un paio di metri dai muri portanti: minacciando di erodere le fondamenta di una palazzina, le tre famiglie sono state a lungo evacuate. Inoltre il sindaco Peccati ha chiuso successivamente anche il sentiero di accesso alla Croce e alla vicina baita in Piana, denominato “Tranquillo Ferranti”: la motivazione è sempre l’eventualità che possano verificarsi ulteriori smottamenti, su un fronte esteso e si rende quindi necessario tutelare gli escursionisti di passaggio.

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