Finanziamento da 800 mila euro per rimediare ai danni provocati al lago di Olginate

Un finanziamento di 800 mila euro per rimediare ai danni provocati nel lago di Olginate e far recuperare così i livelli persi, a causa dei lavori per il progetto di navigabilità. Li ha stanziati la Regione Lombardia che attraverso il Parco Adda Nord provvederà a mettere in atto un intervento di messa in sicurezza del bacino tra Olginate e Calolzio, chiamato lago di Olginate.

È una notizia storica, quella che è giunta in questi giorni d’estate, attesa da oltre un decennio da cittadini, istituzioni e per cui il comitato “Salviamo il lago di Olginate” ha lottato a lungo. A comunicarla, è il Parco Adda Nord. Come annunciato a marzo, nel corso di una conferenza stampa voluta proprio dal comitato civico che aveva invitato la presidente dell’ente, Francesca Rota e i sindaci di Olginate e Calolzio, Marco Passoni e Marco Ghezzi, il parco aveva presentato insieme all’Autorità di Bacino dei Laghi Minori, in Regione, lo studio di prefattibilità per l’intervento di messa in sicurezza del lago di Olginate. Ora lo stanziamento di 800 mila euro per i lavori.

La presidente Rota ha commentato: «Ringraziamo Regione Lombardia per il concreto interesse dimostrato nei confronti del nostro territorio e del Parco Adda Nord, in particolare per il lago di Olginate che versa in condizioni difficili a livello idrico e che necessitava di un intervento rapido e strutturato. Un sito di importanza comunitaria, proprio per gli habitat naturali e le specie che ospita».

E dall’ente spiegano la necessità di quest’opera: «A seguito di alcuni lavori compiuti tra il 2003 e il 2010, il livello del lago ha subito un notevole abbassamento del livello idrico con una duplice conseguenza: da una parte ha compromesso gli equilibri ecologici degli habitat esistenti, dall’altro attraverso un processo di erosione regressiva, ha attaccato la sicurezza delle opere e dei manufatti vicini alle rive del lago. L’obiettivo dell’intervento è recuperare, in due fasi, i livelli idraulici originali del lago e verificare l’effetto di stabilizzazione post-lavori sui manufatti ammalorati dall’erosione dei sedimenti».

La nuova progettazione è partita da studi e simulazioni per capire il modo migliore di intervento per l’ambiente, la fauna, le sponde e le infrastrutture. «La soluzione proposta dovrebbe prevede una traversa fluviale in corrispondenza del tratto terminale del lago sfruttando in parte opere già realizzate nel 2011 nei pressi del ponte ferroviario». Si calcola che porterà a un innalzamento di 20 centimetri del livello dell’acqua. «Poi i lavori verranno interrotti per circa 12 mesi per monitorare l’evoluzione degli habitat naturali e le criticità eventualmente emerse nelle costruzioni a riva. Successivamente si procederà con la seconda fase che consiste in un ulteriore innalzamento della traversa di altri 20-30 centimetri in modo da raggiungere il livello originario».

Intanto il comitato “Salviamo il lago di Olginate” ha convocato per mercoledì alle 10.30 in pazza Roma 5, una nuova conferenza stampa sull’argomento.

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