Cronaca / Circondario
Mercoledì 15 Novembre 2017
Filca Cooperative
il pubblico ministero
chiede il fallimento
Il casoL’udienza è fissata il per il 12 dicembre
ma l’ipotesi di concordato non sarebbe soddisfacente
perché non risulta garantito il 20% ai creditori
Torna a dir poco in salita la strada del concordato di Filca Cooperative, visto che è fissata per il 12 dicembre l’udienza per decretarne il fallimento su richiesta del pm Nicola Preteroti.
A non convincere i magistrati sono, di nuovo dopo una prima richiesta di fallimento già avanzata dalla Procura un anno fa, quando a bloccarla fu l’istanza di concordato, i dati economici che non garantirebbero il rispetto del pagamento minimo al 20% per tutte le classi di creditori incluse nel piano. C’è questo e altro all’attenzione del pm, dall’effettiva sostenibilità economica dell’emissione (4 anni fa) di 16 milioni di euro in minibond con scadenza al 2019 alle verifiche sui bilanci, in particolare fra le partecipazioni societarie di Filca.
Un’udienza, quella del 12 dicembre, che dunque si terrà ma che potrà probabilmente chiudersi con un rinvio visto che per il giorno dopo, il 13 dicembre, era già fissata un’udienza intermedia in cui il giudice incontrerà il presidente di Filca Cooperative, Giacomo Fumeo assistito dal legale Luca Finocchiaro, e i commissari giudiziali Riccardo Nucera e Raffaella Paveri.
Causa della convocazione del 13 è la relazione depositata dai commissari a seguito della quale il tribunale ha avviato un procedimento di revoca del concordato preventivo a carico di Filca Cooperative.
In sostanza, la relazione dei commissari ha rilevato, oltre ad aspetti tecnico-giuridici sull’ammissibilità del concordato, un mancato allineamento ai minimi di legge (20%) nelle percentuali di soddisfacimento di banche creditrici.
E’ «un’udienza – afferma Paveri – nel corso della quale la debitrice, sulla base di memorie, documenti ed eventuali relazioni tecniche da presentarsi entro il 7 dicembre, dovrà affrontare con il tribunale e i commissari giudiziali la problematica evidenziata dagli stessi in merito al mancato rispetto del requisito di ammissibilità posto dal tribunale nel decreto di apertura della procedura concordataria, che prevede – aggiunge Paveri – il soddisfacimento almeno del 20% anche in favore delle classi rappresentate dagli istituti bancari destinati ad essere pagati in notes (cioè in titoli, nda)».
La questione è «emersa alla luce del raffronto – conclude Paveri – con quanto contenuto nel piano di Fincasa Lombardia srl (la società finanziaria del consorzio, nda), cooperativa collegata, nella procedura concordataria reciprocamente condizionata e fondata anch’essa sulla medesima operazione di cartolarizzazione» che vede coinvolte tutte le società del Gruppo.
Tutto si fa dunque più difficile in un concordato frutto di difficoltà economiche di lungo periodo che si sono fatte particolarmente pesanti soprattutto nelle relazioni con le banche quando Filca (85 dipendenti in varie sedi in Lombardia), che fornisce servizi a 50 cooperative di primo livello, è stata colpita tre anni fa dal crollo del mercato immobiliare.
A partire dai primi mesi del 2015, prende il via un difficile piano di ristrutturazione fino a quando le banche fermano i finanziamenti con pesanti ricadute sulle attività dei cantieri. Il resto racconta una vicenda fatta di ripetuto utilizzo di ammortizzatori sociali e difficoltà nel pagare gli stipendi, fino ad approdare al concordato ammesso dal tribunale di Lecco lo scorso 4 aprile.
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