Tuffi dal pontile della Navigazione e aiuole ridotte a campi di calcio: è l’estate fuori controllo a Parè e a Malgrate dove l’ultimo weekend - in particolare, la giornata di sabato - è stato ancora all’insegna delle violazioni, del tutto alla luce del sole. A quanto pare, infatti, non sono soltanto gli adolescenti irrispettosi delle norme, ma ignorano il senso civico anche tutti coloro che assistono. A Malgrate il lungolago è tornato la spiaggia libera di sempre, senza che nessuno battesse ciglio e a Parè l’ultima sessione di tuffi si è svolta senza neppure che gli adulti stesi a prendere il sole volgessero lo sguardo, né reagissero gli sportivi in Sup, presenti sulla scena: è ciò che documentano le fotografie di Malgrate e i video ripresi a Valmadrera. Qui sabato alcuni ragazzi hanno nuovamente scambiato il pontile della Navigazione per un trampolino: dapprima, qualcuno di loro ha preso la rincorsa, lanciandosi in acqua; poi, qualcun altro ha deciso di metterci più estro, cimentandosi con le capriole. Infine, il top è stato raggiunto da chi si è arrampicato sui piloni bianchi e azzurri dell’attracco, per tuffarsi da lassù temerariamente. Tutto questo è avvenuto senza alcuna fretta, né timore di essere individuati, fermati e sanzionati. Anzi, la sfida si è svolta in tutta calma, come in un acquapark, mentre il resto dei frequentatori di Parè non manifestavano alcuno stupore, o contrarietà: nessuno che ammonisse i ragazzi per la loro sicurezza o, semplicemente, si voltasse a vedere cosa stessero facendo in un luogo dove non avrebbero dovuto essere. Notoriamente, il pontile è precluso da un cancello ed è evidente la segnaletica di divieto di accesso e tuffi, per l’intralcio al servizio, oltre che per la pericolosità.
A Malgrate, sul lungolago, l’indifferenza per le regole scritte sui totem è andata egualmente di
pari passo con l’inciviltà: sabato i turisti della passeggiata più bella del Lario e gli avventori dei bar hanno potuto assistere attorno alle 16 alle partite di calcio improvvisate sulle aiuole da parte dei giovani a torso nudo e calzoncini, tra urla e tiri in tribuna, cioè sul camminamento. Voltandosi, i visitatori hanno altrimenti avuto modo di ammirare le natiche delle bagnanti sdraiate sui salviettoni, in costume succinto, alle spalle di uomini in braghette, evidentemente più interessati però al panorama di Lecco. Dunque, ce n’è stato ancora una volta per tutti i gusti - tranne, forse, il buon gusto - a dispetto del tentativo delle varie amministrazioni comunali di mantenere il lungolago fedele al progetto iniziale, di salotto buono, mentre è puntualmente più un centro sportivo e un solarium. A Valmadrera, la tesi della polizia locale, che i tuffatori siano «numericamente scesi rispetto agli 80 per volta di inizio stagione» non impedisce il rischio di disgrazie, per la pericolosità delle evoluzioni e la coesistenza coi battelli.
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