Cronaca / Circondario
Domenica 01 Gennaio 2017
Esenzione addizionale Irpef
Peccati chiede altri scaglioni
In Consiglio la discussione sugli interventi fiscali, l’assessore Elisa Corti: «Raddoppiati i beneficiari»
Il Comune manterrà la propria linea: nel 2017, alzerà la soglia di esenzione dell’addizionale comunale Irpef. Non la pagheranno i redditi fino a 15mila euro, contro gli 8mila di quest’anno.
La manovra è stata illustrata nuovamente dall’assessore Elisa Corti, stavolta in consiglio comunale dove è stata poi approvata; era stata già anticipata in commissione Bilancio.
In aula, l’opposizione ha riconfermato la contrarietà, presentando un emendamento. La proposta di “Obiettivo persona” è stata bocciata.
Nel presentare la manovra, l’assessore ha spiegato che «il trend del gettito consente un intervento sull’imposta, non di facciata, bensì concretamente a vantaggio di una vasta platea di contribuenti. La scelta di innalzare la soglia dell’esenzione – ha precisato Elisa Corti – deriva peraltro anche dal vincolo, imposto dal Governo, che vieta di modificare le fasce in aumento: quindi, ferme restando le aliquote dello 0,40 per il primo scaglione e dello 0,80 per l’ultimo, è tuttavia possibile a nostro parere un beneficio reale per i concittadini che percepiscono reddito, con una ricaduta sia su quelli più bassi, sia sugli altri, perché l’applicazione dell’imposta è progressiva».
Secondo le proiezioni dell’amministrazione comunale, su 3.073 contribuenti tenuti all’Irpef di Malgrate, 590 sono entro gli 8mila euro di reddito, ma 1.130 arrivano fino a 15mila.
«Col 2017, quindi – ha osservato l’assessore Corti – verranno esentati dall’addizionale più del doppio dei malgratesi che lo sono stati nel 2016». Il minore gettito, per le casse comunali, sarà di 22mila euro. Per l’opposizione, invece «il vero beneficio si otterrebbe riducendo l’aliquota per i redditi tra i 15mila e i 28mila euro, dando sollievo – ha affermato il capogruppo di “Obiettivo persona”, Michele Peccati – alla classe media, continuamente impoverita e priva di sostegno, a differenza dei meno abbienti, che rientrano nella sfera d’attenzione dei servizi sociali»; secondo la minoranza, inoltre, «il margine nel bilancio è consistente, come dimostrano gli avanzi d’amministrazione e voci di spesa che ogni anno vengono preventivate ma poi sistematicamente ridotte».
Per l’assessore Elisa Corti «la modifica dell’aliquota verrebbe spalmata però sui circa 2mila contribuenti che, nella fascia media, beneficerebbero di una decina d’euro l’anno di riduzione: un vantaggio - ha concluso - non percepibile».
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