Cronaca / Circondario
Mercoledì 21 Ottobre 2015
È associazione mafiosa
La Manna e Petrolo, 4 anni
Processo Insubria, definita la posizione degli ultimi due imputati
Gli altri 15 presunti affiliati al “locale” di Calolzio già giudicati a maggio
Quattro anni di reclusione, con la concessione delle attenuanti generiche. È questa la condanna irrogata agli ultimi due imputati del filone lecchese del processo Insubria, che già lo scorso mese di maggio aveva fatto registrare - complessivamente tra Lecco e Como - 35 condanne.
La decisione del giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Milano è di alcune settimane fa ma è stata confermata soltanto ieri dall’avvocato Giuliana Scaricabarozzi, che ha difeso Domenico Lamanna, 65 anni, originario di Laureana di Borrello (Reggio Calabria) ma residente a Calolziocorte, e Francesco Petrolo, 57 anni, nato a Giffone (sempre nel Reggino) e residente a Torre de’ Busi.
Sussiste il 416 bis
I due calolziesi sono stati giudicati, sempre con il rito abbreviato come gli altri 35 coimputati, ma in tempi diversi, da un altro giudice dell’udienza preliminare che, come nel caso del collega dell’altro troncone processuale, ha concesso le attenuanti generiche.
Stando a quanto è stato possibile appurare, pur avendo affermato anche per La Manna e Petrolo la sussistenza dell’ipotesi di reato punita dall’articolo 416 bis del Codice penale, ossia l’associazione per delinquere di stampo mafioso, per i due è caduta l’aggravante della detenzione delle armi contestata agli altri imputati che ha fatto lievitare la pena finale.
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