Dolzago, il maltempo ha deviato il Gandaloglio. Lanfranchi scrive in Regione

Il sindaco ha chiesto un incontro con la Comunità montana Lario Orientale e Valle San Martino

«A monte dell’abitato di Dolzago, il torrente Gandaloglio ha deviato il proprio corso e si è verificata, per di più, una caduta di massi rilevante». Per questo il sindaco, Paolo Lanfranchi, ha scritto in Regione e, inoltre, ha richiesto un incontro con la Comunità Montana Lario Orientale e Valle San Martino.

Come si ricorderà, nelle scorse settimane proprio Dolzago, col tratto di Gandaloglio che lo attraversa, era salito alla ribalta delle cronache per lavori di natura idrogeologica eseguiti dalla Comunità Montana, fortemente contestati da una cordata di addirittura sei associazioni ambientaliste, oltre che dai proprietari dei boschi. «Secondo me - mette le mani avanti Lanfranchi - quei lavori non c’entrano con ciò che è appena accaduto, però è ciò che vogliamo appurare. Dal mio punto di vista, anzi, le controverse opere della Comunità Montana, durante l’ondata di maltempo di domenica scorsa, sono servite. Tuttavia il fenomeno che è in atto va verificato ed esplorato a fondo. La bomba d’acqua dello scorso weekend ha provocato a Dolzago il sollevamento di asfalto in via Corsica, a causa dell’afflusso da Castello, e qualche cedimento di tratti di sponda nella parte alta di via Giovanni XXIII sia all’altezza del parco giochi, sia ancora più sopra (con pronto e generoso intervento della protezione civile): è proprio qui che il Gandaloglio ha deviato il proprio corso. La mia richiesta, inviata alla Regione, è di un sopralluogo per valutare il da farsi, e che dovrà avvenire su tutto il corso del torrente, proprio perché si sono mossi dei massi di dimensioni importanti. Alla Comunità Montana - prosegue Lanfranchi - ho scritto chiedendo un incontro di valutazione dei lavori fatti, alla luce dell’evento meteorologico. La mia valutazione è positiva per ciò che riguarda lo sfogo che il Gandaloglio in piena ha trovato a monte dell’abitato, ed è stato sicuramente positivo: diversamente, la bomba sarebbe stata anche a Dolzago delle stesse proporzioni di Molteno e Oggiono, ma nel complesso mi riservo una valutazione più precisa insieme ai tecnici interpellati».

Proprio a Molteno, intanto, il sindaco Giuseppe Chiarella ha sottoscritto la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza «anche al fine di ottenere eventuali contributi - spiega - per i danni subìti dalla popolazione». Molteno ha altresì incassato la «disponibilità della Caritas Ambrosiana, in collaborazione con la Caritas di Molteno, a fornire mezzi e attrezzature per affrontare le situazioni di difficoltà ancora in atto, nelle case, nelle ditte e negli esercizi commerciali»: verranno così forniti «mezzi per l’asciugatura e la pulizia, oltre a diversi deumidificatori». A Oggiono il sindaco Chiara Narciso, dal canto suo, ribadisce: «Il nuovo scolmatore del tratto finale del Gandaloglio, precedente alla sua confluenza nel Bevera, va completato attraverso la creazione di un’”opera di presa” che, in maniera controllata, faccia defluire l’acqua del torrente. Comunque, il nuovo canale completato da pochi giorni, seppur non ancora collegato in questo modo, ha invasato una grande quantità di acqua portandola nei campi al di là della strada provinciale: a poche ore dal cessare della pioggia, quest’ultima è infatti tornata percorribile. Ringrazio anch’io la nostra Protezione civile e i volontari dei gruppi di Annone e Civate, intervenuti a supporto».

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