Cronaca / Circondario
Venerdì 29 Gennaio 2016
«Diffamò Bruseghini»
Nuzzi condannato per “Metastasi”
L’ex sindaco di Olginate era descritto come vicino al clan di ’ndrangheta di Coco Trovato «Contento, ma la sentenza non cancella la ferita»
«Sono soddisfatto per la sentenza, anche se non è una condanna a cancellare la ferita inferta a chi ha soltanto fatto il proprio dovere e si è trovato infangato». A pochi minuti di distanza dalla sentenza del Tribunale di Milano che ha condannato gli autori del libro “Metastasi” per diffamazione a mezzo stampa, l’ex sindaco di Olginate Italo Bruseghini commenta con amara soddisfazione il verdetto che gli ha dato ragione.
I giornalisti Gianluigi Nuzzi e Claudio Antonelli l’ex collaboratore di giustizia Giuseppe “Pippo” Di Bella sono infatti stati condannati a pagare un’ammenda da 1.032 euro ciascuno, mentre al lecchese è stato riconosciuto un risarcimento di 12mila euro più interessi. I tre dovranno anche coprire le spese processuali.
“Metastasi. Sangue, soldi e politica tra nord e sud. La nuova ’ndrangheta nella confessione di un pentito”: è questo il titolo completo del reportage firmato dai due giornalisti e basato sulle dichiarazioni del pentito Giuseppe “Pippo” Di Bella, per decenni tra le figure più vicine al boss Franco Coco Trovato
Nel libro, edito nel 2010 da “Chiarelettere”, gli autori ricostruiscono non soltanto la ramificazione dell’organizzazione criminale nel nord Italia, ma anche la rete di contatti e le connessioni con il mondo economico e politico territoriale.
Proprio in questo senso era stato tirato in ballo anche il nome del sindaco più amato dagli olginatesi, sul quale erano state gettate ombre relative a rapporti con elementi del clan. Affermazioni «completamente inventate», ha sempre sostenuto Bruseghini e ora la giustizia, sia pure nei tempi non celeri che purtroppo la caratterizzano, gli ha dato ragione.
L’udienza del processo penale a carico di Nuzzi e Antonelli, rinviati a giudizio con l’accusa di aver diffamato l’ex sindaco Bruseghini, si è tenuta ieri mattina davanti al giudice monocratico della decima sezione penale del Tribunale di Milano. In occasione della requisitoria, l’accusa aveva richiesto la condanna degli imputati, sostenuta dall’avvocato di parte civile Nadia Invernizzi, che ha rappresentato l’ex sindaco e anche lei comprensibilmente soddisfatta dell’esito.
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