Davide Facondini è il nuovo presidente del Parco Monte Barro

Facondini prende il posto di Paola Golfari con il 56% dei consensi

È Davide Facondini il nuovo presidente del Parco Monte Barro: è subentrato oggi, «con grande emozione», a Paola Golfari: ha vinto (per dirla in gergo sportivo) ai punti e quasi al fotofinish. Infatti, ha riscosso il 56% dei consensi.

Per lui - già coordinatore della Protezione civile di Galbiate dal 2007, ora nel Comitato di coordinamento territoriale - hanno votato il sindaco di Galbiate, Giovanni Montanelli, che lo ha proposto; Alessandra Hoffman, presidente della Provincia di Lecco; il Comune di Valmadrera e, con quote decrescenti, il sindaco di Malgrate, Michele Peccati, Beppe Conti di Garlate e Dante De Capitani di Pescate. Tutti hanno ribadito la «necessità di rispettare le istanze e le sensibilità di Galbiate, che è il solo comune ad avere quasi l’intero territorio dentro al Parco», apprezzamento per «un curriculum di tutto rispetto» e «disapprovazione per le esternazioni dei giorni scorsi della Golfari» secondo cui Facondini (lo ha ripetuto questa sera) «non rispetta lo statuto del Parco, non avendo fatto mai neanche un giorno di consiglio comunale: ovvero, è privo delle competenze amministrative necessarie».

Il Comune di Galbiate, che cinque anni fa aveva candidato Golfari, stavolta non l’ha più proposta «alla luce dei sentimenti di insoddisfazione espressi da volontari che vivono il Parco dà molti anni - ha detto il sindaco Montanelli -. Infatti, non si sono più sentiti coinvolti». Mentre, appunto, Facondini è stato candidato dal Comune di Galbiate, il sindaco di Oggiono, Chiara Narciso, ha sostenuto il Golfari bis «in coerenza - ha detto - con le valutazioni positive espresse da tutti i Comuni nell’assemblea di pochi giorni fa e nella consapevolezza che un mandato è poco per portare a compimento i programmi». Il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, ha votato Golfari «perché possiamo vedere Facondini come un ottimo dirigente di settore tecnico, ma presiedere un Parco è un mestiere diverso. Inoltre, non condividiamo che bastino le personalissime considerazioni di alcuni volontari per defenestrare un presidente: è evidente che ci sono sottesi particolari i quali non c’entrano niente coi meriti del presidente uscente».

Ci ha pensato, tra gli altri, soprattutto De Capitani a ricordare che, però, nel 2019 era andata quasi nello stesso modo: «Galbiate candidò Golfari e sembrava impossibile rimpiazzare un mostro sacro come Federico Bonifacio, mai avremmo pensato che Golfari fosse all’altezza, quindi non vediamo perché il nuovo candidato non possa fare altrettanto bene: è una ruota che gira». Da Hoffman è venuto il richiamo a «offrire la disponibilità a ricoprire ruoli, senza però arroccarsi al punto da negare le dinamiche democratiche».

Montanelli ha assicurato che «la candidatura di Facondini non è contro Golfari con cui, se avesse raggiunto i consensi necessari, il nostro Comune avrebbe continuato a collaborare come sempre fatto».

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