«Dacci i soldi o ti buttiamo nel lago»
Ragazzino derubato dai bulli: identificati

Valmadrera Il fatto è accaduto sul lungolago alle 17, il dodicenne passeggiava con due amiche Quattro ragazzi si sono avvicinati con la scusa di cambiare le banconote che però si sono tenuti

Un 12enne residente nella frazione di Parè è stato derubato con minacce da quattro adolescenti, tra i 15 e i 16 anni, alle 17 di giovedì, sul lungolago.

La pronta reazione del piccolo e dei genitori ha portato all’identificazione dei sospettati, da parte della polizia intercomunale.

La denuncia dai carabinieri

«Sporgeremo denuncia ai carabinieri - afferma la madre - Riteniamo giusto che fatti così gravi non passino per ragazzate, altrimenti poi non ci si può lamentare del degenerare della società e delle condizioni di insicurezza. Lasciar correre significa alimentare la tracotanza e la convinzione, da parte dei bulli, di restare impuniti, spesso proprio per sottovalutazione o paura da parte delle vittime e delle loro famiglie. Valmadrera ha buone scuole, valide associazioni per i giovani come la Polisportiva: tante cose belle, non possiamo arrenderci ai pochi che rovinano tutto, al punto da provocare paura a uscire di casa».

L’altro giorno, il 12enne è andato a prendere il gelato con due coetanee. «Per lui, era un momento di autonomia importante; arrivato sul lungolago - spiega la mamma - è stato avvicinato però da questi quattro ragazzi, con la scusa di cambiare un banconota da 20 euro per comprare le sigarette. Lui aveva preso il gelato, quindi aveva 17,50 euro; uno dei bulli se li è fatti dare ugualmente, asserendo che il cambio gli andava bene e che si sarebbero poi aggiustati per il resto; avuti in mano i soldi di mio figlio, anziché scambiarli con la banconota intera, gli ha chiesto se sapesse nuotare; lui ha risposto di no e i bulli, allora, lo hanno minacciato: «Vattene, o ti buttiamo nel lago”. Temo - osserva la madre - che qualcun altro, pensando di finire sgridato, non l’avrebbe magari neppure raccontato a casa ed è anche su questo che i bulli fanno affidamento; mio figlio, invece, ha con la famiglia un ottimo rapporto e mi ha subito telefono: dunque, anche il cellulare a 12 anni serve, se il ragazzo è maturo e sa per cosa usarlo».

La donna è subito uscita di casa, andandogli incontro; sono inoltre arrivati in breve il compagno e l’ex marito, per confortare il bambino, imbattendosi frattanto negli adolescenti che erano ancora sul pratone riconosciuti, sono stati fermati e invitati ad attendere le forze dell’ordine.

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