Cronaca / Circondario
Venerdì 13 Maggio 2016
«Così siamo cresciuti
sui mercati esteri»
La Ferper Springs di Bosisio a novembre ha aperto una fabbrica con 40 dipendenti in Messico, la quota export ha raggiunto il 90% del fatturato
Un nuovo stabilimento in Messico inaugurato a novembre 2015 e ora in piena attività, oltre a un’espansione di mercato che ora guarda anche all’Iran, alla Turchia, al Sudafrica.
E ciò in aggiunta agli uffici commerciali storicamente avviati in Canada, a Città del Messico, a Detroit, a Stoccarda, oltre a una joint venture a Delhi per un mercato, quello indiano, non facile ma che comunque è da presidiare. È questo in breve il percorso di internazionalizzazione che la Ferper Springs di Bosisio Parini ha intrapreso fin dalla sua fondazione nel 1994, iniziato con la frequentazione di ogni fiera estera utile a tessere una rete mondiale di clienti soprattutto dell’automotive interessati ad acquistare un’ampia serie di particolari ad alta specializzazione e qualità realizzati da filo e da nastro.
In Api Lecco ci dicono che quello di Ferper Springs è una sorta di caso scuola virtuoso a cui fra un paio di mesi l’associazione dedicherà un’iniziativa di presentazione.
A guidare l’azienda di quaranta dipendenti, che nel tempo toccheranno quota 80 con lo stabilimento messicano, c’è il fondatore Fernando Perillo, affiancato da suo figlio Simone di 24 anni, in azienda da quattro. L’azienda è collegata, nell’attività, al “Mollificio Colombi” di Valmadrera, guidato dalla moglie di Perillo, Laura Colombi, che in azienda con lei ha l’altro loro figlio Davide, di 27 anni. L’imprenditore ci spiega come l’internazionalizzazione sia stata una costante grazie alla quale oggi l’azienda esporta i propri prodotti in 30 Paesi con una quota estero pari al 90% del fatturato, da sei anni in crescita di oltre il 15% l’anno.
«Abbiamo iniziato nei primi anni Novanta con le fiere - spiega Perillo -, da Francoforte a Parigi, a Las Vegas dove eravamo presenti alla prima fiera di subfornitura, a Shanghai fin dalla prima edizione della fiera di componentistica per l’automotive, a Brno. Ancora oggi - aggiunge - siamo convinti che le fiere siano un mezzo eccezionale di comunicazione col nostro sistema. Ma siamo anche stati i primi a credere nel potenziale di comunicazione commerciale di Internet. Siamo presenti sul web - continua Perillo - dal 1996, in un anno in cui fra le aziende lecchesi ad essere in internet oltre a noi c’erano solo Fiocchi e Zig-Zag Viaggi».
Gli ultimi anni sono stati quelli del forte sviluppo commerciale, degli investimenti tecnologici in macchinari, dello sviluppo di prodotto, della spinta alle più impegnative certificazioni di qualità.
«Abbiamo fatto la prima certificazione - spiega l’imprenditore - quando in azienda eravamo solo in 7. Sono così arrivate nel tempo le certificazioni 9001/2008, 14001/2004, IsoTs 16949/2009 per la certificazione di progettazione dei componenti del settore auto, più quella sul modello organizzativo di autoregolamentazione interna, solitamente rivolta a enti pubblici e mega aziende quotate in Borsa. Ma, come per la certificazione di sicurezza in ambiente di lavoro, la nostra rincorsa sulla qualità riguarda un modo di pensare l’azienda in cui a determinare il 51% del successo sono i dipendenti», anche grazie alle donne visto che tutti i ruoli chiave aziendale sono in rosa. Le donne sono infatti a capo della produzione, degli acquisti, della qualità, della finanza e della logistica.
«Nei progetti futuri - conclude Perillo - rientra anche un nuovo stabilimento produttivo di 4000 mt, ma molto dipenderà dalla disponibilità delle amministrazioni locali e dai costi di struttura e lavoro che i nostri politici ci riserveranno per il futuro».
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