Confartigianato e Aldo Moro

Un’aula per ricordare Dell’Oro

VALMADRERA

Il mondo del lavoro ha incontrato la scuola, al centro di formazione professionale “Aldo Moro” dove, alla presenza del vicepresidente di Confartigianato Lecco, Davide Riva, è stato intitolato a Giuseppe Dell’Oro – deceduto nel 2008 - il laboratorio dell’indirizzo Termoidraulica.

Un’occasione presa dall’imprenditoria per lanciare messaggi pressanti: «Come associazione – ha rimarcato Riva – lamentiamo spesso la crisi, anche come esubero di personale, invece in realtà c’è tuttora un’elevata offerta di lavoro, purché qualificato. Crediamo in un futuro fatto di giovani adeguatamente preparati».

Riva ha proseguito: «Il lavoro manuale è tutt’altro che disprezzabile per assicurarci e assicurarvi un futuro, adeguandoci ai tempi. La sfida è la domotica: occorre andare oltre il tubo di rame; il futuro delle nostre aziende e dei nostri giovani, che già hanno saputo passare dal termosifone al riscaldamento a pavimento, è proprio nel passo in più, sempre in termini di formazione e di tecnologie».

A Valmadrera il centro di formazione professionale appartiene a una fondazione emanata dalla parrocchia: don Adelio Brambilla è intervenuto con un discorso a partire dal concetto di «cristianesimo sociale» per affermare: «Oggi non si può più fare la differenza tra i cristiani e “gli altri”, ma sempre più tra pensanti e non pensanti, mentre in ogni campo le posizioni “per partito preso” rallentano la fecondità degli sforzi».

Giuseppe Dell’Oro, impegnato a lungo in Confartigianato Lecco e, a Valmadrera, promotore dell’istituzione del corso per termoidraulici, è stato ricordato anche da Battista Rusconi, già presidente di Confartigianato: «Il suo stile era quello di costruire, con entusiasmo enorme». Ha scoperto la targa la vedova, Vanna. Nicola Perego, presidente della “Fondazione monsignor Parmigiani” di Valmadrera, ha sottolineato «la lungimiranza di Dell’Oro nel cogliere l’importanza dell’incontro tra scuola e mondo del lavoro; l’”Aldo Moro” ha potuto precorrere l’alternanza scuola-lavoro caldeggiata ora dalla riforma per la “Buona scuola”».