
Cronaca / Circondario
Lunedì 10 Marzo 2025
Comunità montana, l’ultimatum di Sertori. «Dieci giorni per trovare un accordo»
Lecco
Dieci giorni per trovare un accordo sul futuro di comunità montana valle San Martino – Lario orientale o sarà commissariamento. È questo l’ultimatum che Massimo Sertori, assessore regionale con delega agli enti locali, ha dato ad una rappresentanza dei ventisei comuni membri dell’ente durante l’incontro svoltosi lo scorso giovedì a Milano.
Una presa di posizione netta verso una situazione che si trascina ormai da sei mesi. Ad oggi, infatti, la valle San Martino – Lario orientale è l’unica tra le comunità montane lombarde a non aver ancora rinnovato i propri organi dirigenziali. All’incontro con Sertori erano presenti i seguenti sindaci: Angelo Isella - Civate; Cesare Colombo - Valmadrera; Marco Passoni - Olginate; Giuseppe Conti - Garlate; Giovanni Bussola – Ballabio; Michele Peccati – Malgrate; Eleonora Ninkovic – Torre de Busì. Assieme a loro, al tavolo erano seduti anche i tre consiglieri regionali lecchesi, ossia Mauro Piazza, Giacomo Zamperini e Gian Mario Fragomeli. Secondo quanto è stato possibile apprendere, il confronto tra le parti, descritto come franco e utile per chiarire le rispettive posizioni, avrebbe certificato lo stallo politico responsabile del fallimento di ben tre tentativi di nominare la nuova giunta esecutiva della comunità montana. La discussione, pertanto, è ancora ferma allo scontro verificatosi un paio di settimane fa tra i sostenitori della candidatura alla presidenza di Antonio Rusconi, riconducibili all’area Lega e civici – Italia Viva, e i promotori di Riccardo Fasoli, riconducibili all’area Pd e Fratelli d’Italia. Nel dettaglio, i pro – Rusconi avevano respinto al mittente la proposta dei pro – Fasoli secondo cui, a fronte dell’assegnazione della presidenza ad Antonio Rusconi e di uno dei quattro posti da assessore al ballabiese Bussola, al civatese Simone Scola sarebbe spettato il posto da presidente dell’assemblea dei sindaci. Una proposta, secondo i pro – Rusconi, inaccettabile nel merito e nel metodo, in quanto condivisa a mezzo stampa senza avvisare le persone coinvolte. Dall’incontro con Sertori di giovedì scorso i contatti telefonici tra i rappresentanti delle varie parti sarebbero costanti nel tentativo di sbrogliare in tempo la matassa. Alla base di tutto c’è la difficoltà a conciliare la necessità di rappresentare nella giunta le aree territoriali che compongono la comunità montana con le aspirazioni delle diverse aree politiche in una situazione in cui nessuna delle aree politiche ha i numeri per imporsi sulle altre e non mancano forti antipatie personali tra gli amministratori. Tutto ciò sulla pelle dell’ente di riferimento per tutte le questioni relative alla salvaguardia e alla valorizzazione del territorio montano presente nella parte bassa della provincia, a partire dal futuro di località come San Tomaso o i piani Resinelli.
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