Comunità Montana Lario Orientale, Rusconi: «Credo nella forza del gruppo»

Galbiate

«Da stasera la comunità montana è di tutti noi». Si è svolta in un clima da “grande riconciliazione” l’elezione di Antonio Rusconi alla presidenza della comunità montana Valle San Martino – Lario orientale. Il valmadrerese guida una giunta formata da Luca Pigazzini (vicepresidente), Antonella Sesana, Riccardo Fasoli, Giovanni Bussola.

«Credo nella forza del gruppo. – ha sottolineato Rusconi dopo l’elezione – Chiedo il vostro aiuto, in particolare ai sindaci dei territori che conosco meno. Intendo coinvolgere gli amministratori locali quando c’è una delibera di giunta che riguarda il loro territorio. Nelle prossime settimane incontreremo i tre consiglieri regionali per organizzare tutti insieme un incontro con l’assessore Sertori. Voglio ristabilire il rapporto privilegiato con Regione Lombardia».

Rusconi prende il posto di Carlo Greppi, al timone di comunità montana negli ultimi dieci anni. Il vicesindaco di Vercurago ha sottolineato come una delle sfide per la nuova giunta sarà il reperimento di risorse attraverso bandi visto che i contributi di Regione Lombardia sono a malapena sufficienti a coprire i costi dell’ordinaria amministrazione. Di contro, la giunta uscente ha lasciato in dote alla squadra di Rusconi un progetto da 650mila euro per interventi sulla strada Ballabio – Resinelli che dev’essere solo approvato.

«Non ignoro i problemi di questi mesi. – ha concluso Rusconi – Ritengo sia opportuno far prevalere la responsabilità e metterci una pietra sopra. Guardare indietro non serve a niente. Ringrazio chi mi ha sostenuto e chi ha fatto un passo indietro o di lato per favorire questa soluzione».

L’elezione della giunta Rusconi è avvenuta con 24 voti favorevoli su 25 presenti. Come presidente dell’assemblea è stato scelto con 23 voti il civatese Simone Scola. I vicepresidenti sono invece Giacomo Valsecchi di Suello e Dario Gandolfi di Calolziocorte. L’unico comune assente era Monte Marenzo.

«Nella giunta ci sono persone con tempo e competenza per continuare il lavoro svolto in questi anni» ha sottolineato l’olginatese Marco Passoni. Le sue parole, così come quelle di diversi altri amministratori, costituivano un tentativo di rinforzare l’immagine di sostanziale unanimità restituita all’apparenza dai numeri delle votazioni, riponendo in secondo piano nove mesi di feroci polemiche politiche e tre assemblee elettive a vuoto.

A rompere il clima da “grande riconciliazione”, però, è stato poco dopo il malgratese Michele Peccati, unico a votare contro l’accordo. «Abbiamo assistito ad un gioco di potere – ha attaccato Peccati – è stato costruito un accordo per garantire la presenza di alcuni senza una reale visione per il territorio. L’unico obbiettivo è stato occupare una poltrona. È una sconfitta per tutti». Una presa di posizione durissima che ha evidenziato quanto raggiungere il compromesso sia stato tutt’altro che indolore. Compromesso che, per altro, è a tempo: nella delibera di nomina della nuova giunta si afferma chiaramente che ci sarà una “verifica” dopo le amministrative del 2027.

© RIPRODUZIONE RISERVATA