Cronaca / Circondario
Venerdì 21 Agosto 2015
Civate, sondaggio e sentinelle antiodore
Diciassette famiglie coinvolte per tre mesi. Aiuteranno a capire dove nasce la puzza
Il sondaggio è cominciato tra i residenti selezionati dal Comune per diventare sentinelle dei miasmi. L’agenzia regionale Arpa stessa è in «attesa che i Comuni coinvolti segnalino eventuali elementi ricorrenti che consentano di circostanziare il fenomeno e orientare i controlli». Il monitoraggio servirà con particolare riferimento all’impianto di compostaggio dei rifiuti umidi, gestito dalla società Silea ad Annone: cioè, «per incrociare – come spiega l’Arpa - le segnalazioni di disagio e le fasi di gestione dell’impianto, con le condizioni meteoclimatiche rilevate dalla centralina di Silea installata sul posto».
I cittadini annotano giorno, ora di inizio e fine dell’odore, intensità (da percepibile a molto forte) su una «scheda standard in modo da oggettivare i dati». A dare il via al sondaggio è stato il Comune di Civate; informa il sindaco, Baldassare Mauri: «Abbiamo distribuito le schede a diciassette famiglie, che restituiranno una scheda al mese, per tre mesi. Ci è stato obiettato che avremmo dovuto limitarci a dieci famiglie: per noi, invece, più sono e meglio è: l’operazione deve avvenire nella massima trasparenza».
Questa è una preoccupazione anche dell’opposizione di Annone, che ha scritto al proprio sindaco, Patrizio Sidoti per «chiedere interventi risolutivi in merito alle persistenti emissioni odorose diffuse su buona parte del territorio: in base a elementi oggettivi – afferma l’ex assessore Tiziano Corti - il nostro gruppo e la stragrande parte dei cittadini annonesi ritengono che la fonte principale dei fastidiosi odori sia l’impianto di compostaggio».
Tesi, questa, ripetutamente smentita da Silea, che punta invece il dito contro le aziende agricole.
Leggete il servizio nell’edizione odierna de La Provincia.
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