Cronaca / Circondario
Giovedì 25 Aprile 2019
Civate , prove notturne di carico sul ponte
«Tutte positive, la struttura regge»
Tra il 24 e 25 aprile sono stati applicati sedici sensori e fatti transitare cinque camion L’obiettivo era sondare la tenuta del cavalcavia sotto il peso di 200 tonnellate, traffico deviato
Il ponte regge. «Sono state tutte soddisfacenti le prove di carico eseguite nella notte tra il 24 e il 25 aprile»: lo ha comunicato ieri il dirigente del settore Viabilità della Provincia, l’ingegner Angelo Valsecchi, presente durante l’esecuzione.
Cartelli di divieto
All’infrastruttura, che scavalca la ex statale 639, sono stati applicati sedici sensori e, su di esso, sono stati fatti transitare cinque veicoli pesanti, per un totale di circa 200 tonnellate. L’obiettivo era di sondare la tenuta del cavalcavia e far emergere eventuali criticità. Per consentire l’attività dei tecnici in tutta sicurezza e per la corretta movimentazione dei camion, il transito da parte degli altri veicoli è stato vietato, deviato sulla statale 36 e in altre direzioni.
Come hanno dovuto riscontrare gli automobilisti di passaggio, che si sono ritrovati di fronte ai cartelli di divieto, hanno chiuso al transito la strada regionale 639, Malgrate-Civate in direzione sia di Milano, sia di Lecco: verso Milano, tra via Como di Valmadrera e la rotatoria di via Provinciale a Civate; inoltre, la Malgrate-Civate in direzione di Lecco non è stata percorribile tra la corsia di uscita verso la strada provinciale 51 da Civate e la rampa di immissione della Sp 51 in territorio di Galbiate.
La Sp 51 stessa ha chiuso dalla rotatoria di Civate e la corsia di innesto sulla 639, sempre in territorio di Galbiate. Il blocco è avvenuto dalle 22 circa alle 5.30. Per tutto questo tempo, i sensori distribuiti lungo l’arcata sono stati collegati al computer ed hanno rilevato eventuali flessioni, oscillazioni o movimenti del ponte, sollecitato dal peso dei Tir, in moto e fermi. Ciò rientrava nel programma preannunciato alcuni mesi fa dalla Provincia stessa, allora guidata da Flavio Polano, a seguito dell’illustrazione da parte dell’Unione Province Lombarde e di Anci Lombardia della ricognizione sul territorio regionale, alla quale la Provincia di Lecco ha contribuito con un primo elenco degli interventi con “priorità 1”, preventivati in 35milioni di euro.
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