Centri massaggi cinesi a luci rosse
Tre condanne e un rinvio a giudizio
Al presunto organizzatore e gestore del locale di Vercurago 4 anni e 8 mesi
Pagano anche la moglie e un’altra donna accusata di essere subentrata nell’attività
Le prestazioni di “lucciole cinesi”, con massaggi sessuali di vario genere operati nel centro “Tuina” di via Roma, in violazione dei reati perseguiti ai sensi della “Legge Merlin” e codice penale, hanno motivato tre condanne con rito abbreviato e un rinvio a giudizio.
Tali provvedimenti, disposti ieri in tribunale a Lecco, sono il risultato della sentenza e dell’ordinanza ufficializzate dal giudice dell’udienza preliminare Massimo Mercaldo su accuse del pm Silvia Zannini. Le delicate indagini dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Lecco sono culminate nel primo provvedimento di detenzione domiciliare del 30 dicembre 2014, nei confronti di un cinese di 45 anni, abitante a Merate con la moglie.
Pur tenendo conto dello sconto del terzo di pena per il rito, il giudice Mercaldo ha inflitto la pena di quattro anni e otto mesi di reclusione a Li Ashai, 45 anni, abitante a Merate.
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