Cronaca / Circondario
Mercoledì 24 Gennaio 2018
Calolzio, stangata sull’addizionale Irpef
Aumento progressivo fino a più 40%
CalolziocorteNel 2019 incremento generalizzato poi si avrà un’aliquota unica dello 0.7% L’opposizione attacca: «Avete coperto disavanzi con Ausm senza risanare, ora i nodi al pettine»
Tempo di bilancio e di polemiche, a Calolzio: tra le pieghe del documento viene inserito l’aumento – consistente – dell’addizionale comunale all’Irpef e le opposizioni si scatenano, mentre l’amministrazione accusa: «siete già in campagna elettorale».
Sul documento passato a maggioranza, i dati parlano chiaro: se adesso l’addizionale è composta da una serie di aliquote in base agli scaglioni (da 0 a 15mila euro di reddito si paga lo 0,5% e così via fino allo 0,8% di chi percepisce oltre 75mila euro), dopo l’aumento generalizzato delle quote del 2019 si passerà nel 2020 a un’aliquota unica pari allo 0,7%. Questo porterà gli introiti legati a questa partita dagli attuali 936mila euro prima a 1.119.000 euro, poi a 1.335.000 euro.
«In questi anni la maggioranza ha coperto i disavanzi di gestione attraverso le risorse di Ausm. Non si è preoccupata di mettere in campo politiche gestionali per riportare i conti in linea, ma si è limitata a prosciugare l’azienda partecipata – ha attaccato Marco Ghezzi, Lega Nord -. E per di più ha destinato le poche risorse disponibili a progetti molto criticati, per non parlare delle spese sostenute per la Protezione Civile. Ora i nodi vengono al pettine, già nel 2019 il bilancio prevede un consistente aumento dell’addizionale Irpef, mentre nel 2020 l’incremento sarà addirittura di circa il 40% con l’eliminazione di tutti gli scaglioni».
C’è da dire, come ha evidenziato il sindaco Cesare Valsecchi in consiglio, che «anche nel 2017 e nel 2018 si doveva aumentare l’addizionale. Ma poi siamo riusciti a evitarlo. Il 2020 è ancora lontano e nel 2019 ci saranno sicuramente entrate che useremo su questa partita. E comunque non avendo introdotto la Tasi non abbiamo ampi margini di manovra. Sono considerazioni da campagna elettorale».
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