Cronaca / Circondario
Sabato 16 Marzo 2019
Calolzio, requiem per la scuola di Rossino
Solo sei iscritti, chiusura in tempi brevi
Il destino della primaria è segnato, ora non resta che definire tempi e modi
Restano solo le ultime due classi che dovranno essere ricollocate così come i bimbi di prima
Il destino della scuola elementare di Rossino è ormai irrimediabilmente segnato: la “strategia di uscita”, per le famiglie che hanno iscritto lì i loro bambini negli anni scorsi, verrà definita insieme all’amministrazione comunale e alla dirigenza scolastica, in vista di una chiusura che è ormai inevitabile.
Il colpo di grazia è arrivato con le ultime iscrizioni alla prima classe, quando tutti i tentativi di salvare il plesso sono stati spazzati via da un numero largamente insufficiente di adesioni. Neppure i (pur pochi) bambini residenti in zona sono stati iscritti alla primaria di piazza Milesi. E quindi, considerato il fatto che a settembre saranno attive solo quarta e quinta, è necessario verificare se procedere subito al trasferimento in un’altra scuola anche di questi alunni.
Di questa situazione e del percorso che verrà seguito in questo contesto, il sindaco Marco Ghezzi discuterà direttamente con le famiglie interessate. Un primo incontro è andato in scena questa settimana, ma presumibilmente non sarà l’ultimo.
Nel frattempo, però, c’è anche un’altra problematica da risolvere: quella delle sei famiglie che hanno iscritto i loro figli a Rossino senza indicare una seconda scelta.
«Al momento stiamo lavorando per trovare una soluzione per questi alunni – ha spiegato il primo cittadino -, le cui famiglie, confidando che la scuola potesse ottenere iscrizioni a sufficienza per far partire la prima classe a settembre, hanno indicato una unica scuola. Le possibilità sono tre: Erve, Monte Marenzo o Foppenico. Pascolo è al massimo della capienza, mentre a Carenno è già stata concessa una deroga per accogliere tutti i bambini nella pluriclasse attivata unendo prima e seconda. Con il sindaco Pigazzini abbiamo chiesto al provveditore una ulteriore deroga per dar vita a una prima classe “vera”, ma ci ha spiegato che a questo punto non è possibile».
E’ necessario quindi trovare una collocazione per questi bambini, specialmente in funzione del trasporto. Si dovrebbe comunque risolvere il tutto in breve. Cosa che, invece, non sarà possibile per il plesso di Rossino. «Il trend demografico continua a peggiorare: quest’anno i bambini interessati erano 13, mentre il prossimo anno saranno solo 10. Avevamo dato garanzie confidando che qualcuno salisse, studiando il collegamento dal centro alla frazione e prevedendo un contributo per il doposcuola. Sembrava che ci fossero genitori interessati, ma alla fine neppure tutte le famiglie di Rossino hanno iscritto qui i loro figli. E questo ha di fatto messo la parola fine sulla scuola. Dovremo vedere come gestire questa uscita».
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