Calolzio: la lunga strada verso la Lecco-Bergamo. I nodi? Espropri e demolizioni

«I prossimi tre mesi saranno quelli decisivi per la Lecco-Bergamo. Entro la fine del 2024 saranno definiti i costi e trovate le risorse aggiuntive necessarie».

Rispondendo alla minoranza di Bene Comune, il sindaco Marco Ghezzi ha riferito in merito all’incontro avuto con il commissario straordinario che presiede l’intervento tanto atteso in Valle San Martino. Anzitutto, Ghezzi si è detto stupito che ora venga contestato il tracciato. «Da vent’anni a questa parte, non lo ha fatto nessuno». Quindi ha proseguito: «Solo ora che il processo è incardinato e il treno è partito ci accorgiamo che non ci va bene. Bisognava farlo tempo fa ma mai nessuno ha chiesto la modifica del tracciato».

Teoricamente, ha sottolineato, «è possibile ancora cambiare, ma significherebbe ripartire da zero». Infatti, ha aggiunto, «il progetto è approvato dal Cipe, Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, e previsto dagli strumenti urbanistici dei Comuni. Se si riparte, si perdono anche i finanziamenti». Impensabile farlo anche se, ha proseguito, «anche io sono convinto che questa non è un’opera risolutiva e che sposterà solo più avanti il problema. Lo risolverà per tre quarti ma l’obiettivo è fare anche il terzo lotto e collegarsi con Cisano Bergamasco, dove hanno già incominciato a lavorare».

I prossimi tre mesi dovrebbero essere quelli in cui si concretizzeranno vent’anni di discorsi. «Entro l’autunno - ha dichiarato il sindaco, riportando tempistiche fornitegli dal commissario straordinario - sarà completato il progetto e indetta la conferenza definitiva dei servizi. Quindi si potrà inserire tutto quello che i Comuni e gli enti chiedono. A quel punto, il commissario avrà tutti gli elementi per determinare con certezza quanto costerà l’opera. Quei costi potranno così essere inseriti all’interno della finanziaria di quest’anno. Questo permetterà di vedere l’inizio dei lavori entro la fine del 2025».

Nell’anno che manca, a Calolziocorte dovranno risolvere le problematiche che riguardano quella parte di territorio attraversata dalla galleria e che subirà demolizioni ed espropri. «Per quello che riguarda la città, il problema è limitato a un quartiere. Questa settimana incontreremo ancora i titolari di quelle 8-10 aziende o piccole attività i cui capannoni saranno abbattuti. Il nostro compito è sostenerli e aiutarli nel momento in cui arriverà Anas».

Il Comune, insomma, cercherà di aiutare gli imprenditori a ottenere indennizzi più alti possibile. Quanto alle famiglie che abitano a ridosso della zona dove passerà la galleria, e per cui era stata ipotizzato un allontanamento temporaneo, Ghezzi ha spiegato che nulla è ancora deciso. «Il commissario - ha riferito - ha detto che potrebbe non essere necessario e che se lo sarà lo si stabilirà nel momento in cui gli scavi arriveranno nella zona interessata».

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