Cronaca / Circondario
Domenica 08 Marzo 2020
Calolzio, docenti contro il provveditore
«Negata la classe solo al Rota»
Quattro docenti esprimono la loro delusione contro l’ufficio
«Trattati in modo irrispettoso e scortese e ora si autorizzano prime altrove»
«Trattati in modo scortese e irrispettoso: non siamo stati ricevuti e nemmeno incontrati in videoconferenza. Per salvare la prima liceo si sarebbe potuto fare di più».
Quarantaquattro docenti dell’istituto “Lorenzo Rota” di Calolzio hanno deciso di prendere carta e penna – metaforicamente – per esprimere tutta la loro delusione per la mancata assegnazione della prima classe del liceo scientifico tradizionale, che dunque a settembre non sarà presente in via Lavello.
L’ufficialità è arrivata nei giorni scorsi, rilanciata dai sindaci e dal presidente della Comunità Montana in una nota in cui a loro volta si dicevano dispiaciuti. Di ieri, invece, la replica del dirigente scolastico Maurizio Canfora, che chiedeva di stoppare le polemiche.
Un invito non raccolto dagli insegnanti, per motivi che loro stessi hanno voluto spiegare. «Il modo in cui l’Ufficio Scolastico Territoriale ha gestito la situazione è stato scortese ed irrispettoso – hanno tagliato corto -. Con la scusa della attuale situazione sanitaria, sono stati rifiutati appuntamenti personali; ad una videoconferenza programmata con rappresentanti dei genitori e sindaci, il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dott. Volonté, non si è presentato. Nel frattempo altro personale dell’ufficio era intervenuto prospettando possibili soluzioni, che si sono in realtà rivelate inesistenti».
I numeri non erano sufficienti ad attivare la prima liceo scientifico a indirizzo tradizionale, si sono limitati a far sapere dall’Ust. Una spiegazione che non ha soddisfatto docenti, famiglie e sindaci. Anche perché la situazione, per i ragazzi, non è risolta.
«Le famiglie degli studenti che avrebbero voluto frequentare la nostra scuola sono state invitate a contattare direttamente altri licei per l’iscrizione: è stato loro risposto, da almeno due istituti, che in questo momento le loro classi prime del liceo scientifico tradizionale sono sature ma che hanno alunni in lista d’attesa e che auspicano, grazie ai nuovi studenti che stanno chiamando per iscriversi di formare una nuova classe».
Quindi, si prospetta una classe prima in più di liceo scientifico tradizionale, rispetto a quelle finora autorizzate dal Provveditorato, in due licei della provincia, «il tutto a spese dell’Istituto “L. Rota”, che perderà l’indirizzo liceale. È questa la programmazione a livello provinciale? C’è un preciso disegno politico? Ci sentiamo sviliti, nei nostri sforzi e nella nostra professionalità, da logiche che riteniamo non dovrebbero rifugiarsi nella sola asettica ed astratta normativa, ma che dovrebbero cercare nel dialogo (che ci è stato negato) soluzioni rispettose di tutte le parti coinvolte, normativa inclusa», hanno concluso i docenti.
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