Cronaca / Circondario
Martedì 05 Ottobre 2021
Calolzio, delinquenza
Il sindaco: «servono più controlli»
Calolziocorte All’indomani della rapina avvenuta a Sala ai danni di un ragazzo Ghezzi lancia l’allarme: «Abbiamo chiesto alla Prefettura di aumentare le forze dell’ordine in stazione». Intanto si cercano i responsabili
«Clima degradato per cui servirebbero maggiori controlli».
È questo il commento del sindaco Marco Ghezzi all’indomani della rapina avvenuta sabato sera in via Santi Cosma e Damiano ai danni di un ragazzo di 19 anni di Monte Marenzo.
Senso di insicurezza
«Anche se è vero che da noi, almeno fino ad ora, non si sono verificati episodi eclatanti, è vero anche che questi episodi di microcriminalità nel loro ripetersi contribuiscono a creare un senso di insicurezza nella cittadinanza».
Il borgomastro, oltre che alla rapina dell’altro giorno, fa riferimento agli episodi di violenza avvenuti nelle scorse settimane nella zona della stazione ferroviaria.
«Proprio per questo motivo - sottolinea - in città abbiamo da subito aderito all’offerta della Prefettura di intensificare i controllo nella zona della stazione, coinvolgendo forze di polizia, anche comunali. Si tratta di azioni che possono contribuire a dare maggiore sensazione di sicurezza ai cittadini - ha concluso Ghezzi - anche se, purtroppo, sul territorio servirebbe ben altra presenza di forze di polizia considerato che, dai piccoli episodi di maleducazione a salire, va sempre peggio, come possiamo constatare tutti i giorni vedendo che le persone mal tollerano di essere riprese anche dalla polizia locale su su fino a fatti più gravi».
Intanto, sono ancora in corso le indagini da parte dei carabinieri per individuare i due rapinatori che, pistola in pugno, hanno costretto un giovane di Monte Marenzo a consegnare 30 euro e il telefono cellulare.
La rapina risale alle alle 19,50 di sabato quando il giovane stava camminando in via Santi Cosma e Damiano, tra Calolziocorte e Monte Marenzo.
A un certo punto, è stato avvicinato da due individui, uno di colore e uno con la pelle più chiara, entrambi con le mascherine e uno con il cappuccio. In un attimo, se li è trovati di fronte e senza neppure rendersi conto di quello che stava accadendo si è sentito minacciare da una pistola puntata alla pancia.
D’istinto, ha reagito. I due lo hanno allora aggredito con pugni e calci, strappandogli lo zainetto e rubandogli i soldi e il telefono cellulare, probabilmente per evitare che desse l’allarme.
Precauzione inutile perché, seppure a distanza, alla scena ha assistito un testimone che ha telefonato ai carabinieri.
Quando gli uomini dell’Arma sono arrivati, i due rapinatori si erano però dileguati a piedi, anche se non è da escludere che, a breve distanza, avessero un’automobile con cui hanno velocemente abbandonato la zona.
Aiuti dalla videosorveglianza
Fondamentali per ricostruire l’accaduto e per raccogliere elementi utili alle indagini saranno le immagini del sistema di videosorveglianza comunale. Tuttavia, la zona dove il crimine è avvenuto non rientra tra quelle su cui sono puntati gli “occhi elettronici”. L’analisi delle immagini registrate dal database del Comune potrebbero comunque permettere a chi indaga di cercare l’auto o il mezzo con cui i due rapinatori sono arrivati in zona e, quindi, forse, identificarli.
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